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Da Trento al Karakorum: sulle vie d’acqua in e-bike

mar 09 apr 2024 08:04 • Dalla redazione

Parte il viaggio di 4 mesi che porterà Yanez Borella in Pakistan

TRENTO. Domani, mercoledì 10 aprile, prende il via “Water Highway”, il nuovo progetto dell’esploratore e ciclo-viaggiatore Yanez Borella. In sella a una bici elettrica partirà dal MUSE di Trento per un viaggio di 4 mesi e oltre 10.000 km attraverso 10 Paesi per raggiungere la catena montuosa del Karakorum, in Pakistan. Filo conduttore del progetto è l’acqua, risorsa sempre più preziosa da preservare e gestire in maniera sempre più consapevole. Il viaggio, che vede il supporto scientifico del MUSE e il sostegno di Parco Naturale Adamello Brenta e Apt Dolomiti Paganella, diventerà anche un docufilm firmato dalla regista Guia Zapponi. 

L’obiettivo di “Water Highway” è quello di richiamare l’attenzione sul tema dell’acqua e della siccità, raccontando il rapporto che gli abitanti dei luoghi visitati hanno con l’ambiente che li circonda in relazione ai cambiamenti climatici in atto. 

“L’acqua è il principale bene che serve a mantenerci in vita; eppure, è una risorsa limitata il cui uso deve essere parsimonioso poiché con il nostro comportamento stiamo rischiando di comprometterla definitivamente – premette l’esploratore –. Ricordiamoci che solo il 2,5 per cento di tutta l’acqua sulla Terra è dolce. 200 sono i litri d’acqua che ogni italiano dispone in un giorno, contro i 10 giornalieri di un abitante del Maghreb; 75-80 i litri di acqua consumata per una doccia di cinque minuti: utilizzare questa risorsa in maniera consapevole può fare la differenza. La mia idea è quella di documentare gli squilibri ambientali a cui stiamo assistendo, partendo dallo stato dei ghiacciai”.  

Dai ghiacciai del Parco Naturale Adamello Brenta, dove Yanez Borella è di casa (vive a Fai della Paganella), a quelli himalayani. Le montagne sono importantissimi serbatoi d’acqua. Ospitano fino all’80% dell’acqua dolce del pianeta e forniscono le risorse idriche funzionali alla sopravvivenza di metà della popolazione.

Da Trento, a cavallo di una bicicletta ibrida, che potrà essere alimentata da una batteria elettrica e da una ricarica solare tramite un pannello fotovoltaico, Yanez Borella partirà alla volta del Pakistan. Attaccato all’e-bike avrà anche un carrello con tutto l’equipaggiamento alpinistico necessario per le scalate e la sussistenza.  

Da Trento si sposterà verso est. Tra Grecia e Albania affiancherà per lunghi tratti il fiume Vjosa, uno degli ultimi fiumi incontaminati d’Europa. Lungo 272 km, è stato dichiarato il primo Parco Nazionale fluviale naturale in Europa.

Poi la Turchia costeggiando il lago salato Tuz Gölü, il secondo bacino per ampiezza del Paese, situato nell'Anatolia centrale. 

In Iran affronterà un altro deserto salato, il Dasht-e Lut, considerato uno dei luoghi più aridi del pianeta. Durante la breve stagione umida, in primavera, l'acqua proveniente dalle montagne di Kerman inonda la zona, ma in breve tempo si prosciuga, lasciandosi dietro solo rocce, sabbia e sale. 

In Turkmenistan e Uzbekistan sfiderà un altro deserto per raggiungere il lago di Aral, uno dei laghi più grandi dell'Asia che durante il dominio sovietico fu quasi totalmente prosciugato per le coltivazioni di cotone.

Punto di arrivo del viaggio: il Karakorum, in Pakistan. La meta finale è il Gasherbrum VII, la settimana cima dell'immensa catena del Gasherbrum. Gasherbrum è un nome Balti formato dai termini "rgasha" (bellissima) e "brum" (montagna).

Prima della partenza, Yanez si è confrontato con Valeria Lencioni, Mauro Gobbi e Christian Casarotto, tre ricercatori dell’Ambito di ricerca Clima ed ecologia del MUSE. Il team, che studia le trasformazioni degli ecosistemi glaciali e fluviali anche in relazione ai cambiamenti climatici, principalmente in ambito alpino.

 



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