sab 21 set 2024 12:09 • Dalla redazione
Da lunedì 23 settembre ogni sera fornirà 120 pasti grazie a 250 volontari
TRENTO. Lunedì prossimo, 23 settembre, aprirà le
porte, a Trento in via Giusti, la nuova sede della Mensa della Provvidenza,
nei locali prima occupati dal CEDAS, il Centro di ascolto della Caritas
diocesana. La struttura è stata presentata nella mattinata di venerdì 20
settembre nel corso di una conferenza stampa alla presenza anche di molti
volontari. Per l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi la nuova Mensa è come
una “seconda cattedrale destinata alla carità: qui non contano i numeri dei
pasti, ma i volti e le storie. Questa – aggiunge – è la casa del dialogo e
dell’incontro”.
La riapertura della Mensa, fino a luglio operativa nell’ex convento dei Cappuccini, giunge dopo una prima fase di lavori di ristrutturazione sostenuti da Arcidiocesi nel corso degli ultimi mesi per oltre 1 milione di euro. Il cantiere è ancora operativo, ma la Mensa può finalmente tornare a offrire un pasto caldo serale a più di 120 persone bisognose, grazie all’aiuto di centinaia di benefattori e volontari, coordinati dalla Fondazione Caritas Diocesana.
Alla conferenza stampa, nella sede di via Giusti, oltre all’Arcivescovo, fra Ezio Tavernini in rappresentanza dei frati Cappuccini; l’economo diocesano Claudio Puerari; don Mauro Leonardelli, delegato dell’Area Testimonianza e Impegno Sociale; Fabio Chiari, referente della Caritas Diocesana.
Erano inoltre presenti suor Maria Aparecida De Goes, suor Clara Fontana e suor Sumitra Mandi, le tre religiose della piccola comunità di Suore della Provvidenza, giunte in Trentino nel marzo scorso, impegnate prevalentemente a coordinare l’attività della Mensa e in particolare i ben 250 volontari. Un piccolo esercito della gratuità, determinante per garantire il pieno funzionamento della struttura, ruotando nella preparazione e distribuzione dei pasti. Alcuni volontari sono coinvolti fin dalla fondazione della Mensa nel convento dei Cappuccini, avvenuta trent’anni fa per iniziativa di padre Antonio Butterini e padre Fabrizio Forti. In conferenza stampa è stato ricordato anche padre Luca Trivellato, l’ultimo frate “guardiano” del convento, scomparso prematuramente lo scorso agosto.
“All’apertura di questa casa, destinata alla carità, sono tranciante: non possiamo non accogliere, ma non perché c’è una legge che lo dice ma perché l’umano esiste per accogliere”, così l’arcivescovo Lauro in apertura della conferenza stampa. “Se smettiamo di accogliere – aggiunge – smettiamo di essere umani e creiamo i presupposti delle guerre. Che poi l’accoglienza abbia la sua complessità, questo è proprio di ogni relazione umana”.
La Mensa, dotata di 56 posti, aprirà come sempre è accaduto le sue porte ogni giorno dell’anno (fatta eccezione per il mese di agosto) alle ore 17; la distribuzione dei pasti proseguirà, su due o tre turni, fino alle 18.15, per non meno di 120 coperti complessivi, destinati probabilmente ad aumentare. “A qualunque persona in stato di bisogno si presenti alla Mensa, viene servito un pasto caldo”, ha ricordato Fabio Chiari. Gli utenti sono in particolare uomini, per lo più stranieri, ma non mancano anche molti italiani, con età media tra i 18 e i 35 anni, in graduale abbassamento.
Nella sede di via Giusti sarà trasferita anche la distribuzione dei pacchi viveri per le famiglie in difficoltà. Attualmente sono un centinaio le derrate alimentari consegnate ogni mese ai nuclei più bisognosi.