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Un Trentino migliore e più accessibile

mer 06 nov 2024 12:11 • Dalla redazione

Legacy, governance e opportunità di Milano-Cortina 2026 nell'incontro a Cles per “Un sogno a cinque cerchi”

CLES. "Se ci sarà un territorio più accessibile, questa sarà la più grossa medaglia d'oro per chi ospita i Giochi". Si chiude così il video di avvicinamento alle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina 2026 proposto ieri sera a Cles nella serata informativa nell'ambito dell'iniziativa "Un sogno a cinque cerchi". Il Coordinamento olimpico trentino ha organizzato con le Comunità di Valle un ciclo di eventi con l'obiettivo di promuovere e coinvolgere l'intero territorio in vista dei Giochi invernali che vedranno anche il Trentino protagonista. Partecipazione, legacy e accessibilità sono stati fra i temi centrali dell'incontro svoltosi nella sala della Cassa Rurale Val di Non - Rotaliana e Giovo. A illustrare governance, opportunità ed eredità di Milano-Cortina 2026 sono stati il responsabile del Coordinamento provinciale olimpico Tito Giovannini e il presidente del Comitato Paralimpico trentino Massimo Bernardoni, introdotti da Silvia Vaia del Nordic Ski Val di Fiemme e dal giornalista Gabriele Buselli.

In apertura di serata, sono intervenuti il presidente della Comunità della Val di Non Martin Slaifer Ziller e il sindaco di Cles Ruggero Mucchi. Nei loro interventi, l'apprezzamento per l'opportunità informativa in Val di Non quale testimonianza dell'importanza del coinvolgimento dell'intero territorio e della comunità che lo vive in vista dei Giochi.

Il presidente del Comitato Paralimpico trentino Massimo Bernardoni ha posto l'accento sull'accessibilità, e in particolare sugli interventi per lo sbarrieramento che riguardano fra l'altro edifici pubblici, sistema dei trasporti e strutture alberghiere. Investimenti che consentiranno non solo di rendere accessibili i Giochi invernali a pubblico e atleti, ma che rappresentano una parte importante dell'eredità lasciata da Milano-Cortina 2026 dopo i Giochi. Un Trentino più accessibile – ha aggiunto Bernardoni – sarà infatti un valore che rimarrà dopo le Olimpiadi e Paralimpiadi, con ricadute positive anche per il turismo di tutta la provincia.

E l'eredità dei Giochi, accanto a partecipazione e governance è stata fra i punti approfonditi dal responsabile del Coordinamento provinciale olimpico Tito Giovannini. Gli incontri in ogni valle, ha affermato, intendono informare, stimolare e coinvolgere le comunità rispetto alla straordinaria opportunità per il Trentino rappresentata dalle Olimpiadi e Paralimpiadi, che offriranno alla nostra provincia un'eccezionale visibilità. L'obiettivo, ha aggiunto Giovannini, è lasciare un Trentino migliore sul piano delle strutture e delle infrastrutture.

Il percorso di avvicinamento ai Giochi invernali 2026 è accompagnato da diversi progetti culturali e sportivi che coinvolgono tutti i cittadini. Guardando alle curiosità, saranno le Olimpiadi e Paralimpiadi più gender balanced di sempre, con il 47% di partecipazione femminile, ma saranno anche le più diffuse: si svolgeranno su un'area di 22mila chilometri quadrati che ingloba due Regioni (Lombardia, Veneto) e due Province Autonome (Trento e Bolzano). Fra le novità, lo sci alpinismo esordirà per la prima volta ai Giochi.

Anche a Cles l'evento informativo della rassegna "Un sogno a cinque cerchi" si è concluso con le testimonianze di atlete e atleti del territorio: Melania Corradini, ex sciatrice alpina paralimpica, Francesco Torella, giocatore della Nazionale di para ice hockey, Letizia Borghesi, ciclista su strada e Riccardo Vender, sciatore e atleta di mountain bike. Fra emozionanti vissuti olimpici e ambizioni a cinque cerchi, è stato ribadito l'appello alla comunità a partecipare all'avventura delle Olimpiadi e Paralimpiadi, anche come volontari.



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