ven 29 nov 2024 09:11 • By: Margherita Mosca
‘Doomer’, la categoria dei senza futuro, malgrado tutto
Uno dei tanti corsi di aggiornamento per giornalisti. Il relatore cita la categoria dei “doomer”, giovani convinti che il loro destino sia segnato per quanto essi possano fare o valere. Una novità. Di qui, la necessità di un confronto, a partire naturalmente dall’adolescente più prossimo. Ecco qui (inquietante e illuminante), il risultato. (almo)
“Marghe, tu ti senti una doomer?”
Appena mio papà mi ha fatto questa domanda, sono rimasta un po’ stranita. Doomer, non avevo mai sentito questa parola prima, non avevo idea di cosa significasse.
Immaginando che ci possano essere altre persone, che come me prima d’ora non hanno mai sentito questa parola e che, perciò, non hanno idea di cosa possa voler dire, mi servo di Google per chiarire ogni possibile dubbio.
“Doomer: persone, specialmente giovani che pensano sia troppo tardi per fermare il global warming. "Doom", in inglese, significa "catastrofe", "condanna", "rovina". Si riferisce a una sorta di destino ineluttabile e terribile.
Appreso il significato della parola doomer, ho anche capito che questa è una domanda alla quale è difficile dare una risposta.
È difficile perché mi sento esattamente nel mezzo.
Da una parte, ho la fortuna di vivere in un’epoca in cui tutto è possibile, in cui se ci si impegna si può arrivare lontano, in cui tutto è a portata di mano.
Tutto il mondo è a solo un click da me, grazie alle nuove tecnologie e alle innovazioni e le continue scoperte mi si aprono strade e possibilità che sono svariate, infinite e che nessuno aveva mai avuto prima d’ora.
In quest’epoca più che mai, in ambito lavorativo, sociale e globale, è vera la frase che dice “if you can dream it, you can do it”, se puoi sognarlo, puoi farlo.
Dall’altra parte invece, il nostro mondo sta andando completamente a rotoli. Quando guardo al futuro, penso a tutte le possibilità che mi ritrovo davanti, a tutte le strade che posso prendere, a tutte le cose che posso fare, a tutte le persone che posso conoscere.
Poi però, penso che potrebbe essere davvero tutto inutile.
Penso che tutte le speranze e tutti gli obbiettivi che mi sono posta nella mia vita, sono ostacolati da una serie di eventi e fenomeni che purtroppo non dipendono da me.
In primis, come citato nella definizione stessa di doomer, la crisi climatica, questo fardello enorme che le generazioni passate ci hanno lasciato e al quale io, come molti altri ragazzi della mia generazione, mi sento in dovere di porre rimedio. Le temperature salgono, i ghiacciai si sciolgono, l’acqua scarseggia in alcune parti del mondo, e nonostante io sia stata così fortunata da nascere in un luogo in cui i disastri ambientali non si sentono così prepotenti come in altre aree del mondo, non riesco a fare a meno di pensare che siamo tutti abitanti della stessa Terra, che ciò che affligge gli abitanti di altri territori, affligge automaticamente anche me e che se non cambiamo rotta, e in fretta, potremmo perdere tutto ciò che abbiamo.
Che senso ha avere dei sogni, fare dei progetti e costruirmi una vita se per i miei figli potrebbe non esserci neanche più una terra accogliente e ospitale su cui vivere?
Per non parlare poi di tutte le guerre in atto: nonostante gli uomini sappiano che la terra è in pericolo, decidono di farsi la guerra l’un l'altro, bombardando ospedali, scuole, case, senza rispetto per la vita umana, per tracciare confini con linee immaginarie.
Il costo della vita è sempre più alto, la gente fa fatica ad arrivare a fine mese e la situazione è destinata solo a peggiorare.
Se poi penso alle persone che in questo momento sono i capi del mondo, la mia speranza per un futuro migliore sprofonda ancora di più nell’abisso: dittatori, genocidi, evasori, truffatori, negazionisti. Questi sono i capi del mondo di oggi e la cosa peggiore, è che li abbiamo scelti noi. La gente non si informa, vota per sentito dire o, peggio ancora non vota, non rendendo onore a tutte le persone che negli anni hanno combattuto duramente per questo diritto.
Forse fra tutte questa è la cosa che più mi fa arrabbiare: che il potere di cambiare è nelle nostre mani, nelle mani di tutti noi, dal più piccino al più anziano, dal più povero al più ricco, tutti possiamo fare qualcosa.
Eppure, decidiamo sempre di non farlo.
Se nessuno prenderà posizione, se non ci uniremo per sovrastare tutti i problemi che affliggono il nostro mondo e la nostra società, non usciremo mai dal limbo nel quale siamo relegati tutti noi doomer: nati per brillare grazie alle svariate possibilità che la tecnologia ci offre, costretti a vivere con la consapevolezza che saremo noi a dover porre rimedio a tutto ciò che succede nel mondo, se vogliamo riuscire a continuare a viverci.