mar 23 feb 2021 14:02 • Dalla redazione
Il documento elaborato congiuntamente dalle due Province autonome di Trento e di Bolzano è stato inviato ad Ispra per garantire la gestione in loco dei grandi carnivori
Per
garantire una gestione in loco dei
grandi carnivori, nuove linee guida relative alla gestione del lupo sono
state messe a punto dalle Province
autonome di Trento e Bolzano. Il documento – che segue la predisposizione
di regole similari relative all’orso – è stato inviato ad Ispra per l’acquisizione del necessario parere. L’obiettivo è
quello di garantire l’applicazione delle rispettive leggi provinciali che hanno
stabilito l’autonomia delle due Province nell’applicare le deroghe previste
dalla normativa europea su lupi e plantigradi. Le leggi attribuiscono ai presidenti
delle Province autonome la competenza ad autorizzare il prelievo, la cattura e
l’uccisione dell’orso (Ursus arctos)
e del lupo (Canis lupus), nel
perseguimento delle finalità della direttiva Habitat, previo parere dell’Ispra,
qualora non sussistano altre soluzioni valide e non venga messa a rischio la
conservazione della specie.
“Si tratta di un passaggio importante e fondamentale, che consentirà alla Provincia di intervenire in maniera tempestiva e decisa nel caso in cui qualche esemplare assuma comportamenti che ne evidenzino la problematicità - sono le parole dell’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento Giulia Zanotelli -.
L’obiettivo che ci
siamo prefissati con i colleghi della Provincia autonoma di Bolzano è quello di
garantire l’incolumità delle persone, oltre alla sopravvivenza e al rilancio
delle attività agricole di montagna, che svolgono un prezioso lavoro di
manutenzione del paesaggio e che in alcuni casi si trovano ad operare in situazioni
di forte disagio legate alla presenza di grandi carnivori”. L’esponente della
Giunta trentina conferma infine l’impegno a continuare a sostenere i metodi di
dissuasione dei grandi carnivori, che spaziano dalla dotazione di recinti
elettrificati e cani anti-orso alla realizzazione di strutture in quota
dedicate all’accoglienza dei pastori.
L’assessore all’agricoltura e foreste, turismo e protezione civile della
Provincia autonoma di Bolzano Arnold
Schuler conferma: “Assieme alla Provincia di Trento vogliamo raggiungere
questo obiettivo fondamentale. Abbiamo bisogno di questo parere per poter
applicare le rispettive leggi provinciali, solo così riusciamo a tutelare la
conservazione dell'agricoltura su piccola scala nelle aree montane e la
preservazione del paesaggio collegata al settore”. Le linee guida sono state
inviate ad Ispra per l’acquisizione del parere, obbligatorio ma non vincolante,
previsto dalle leggi provinciali. Il parere servirà a fornire un supporto
scientifico e a garantire il rispetto di livelli di protezione uniformi sul
territorio nazionale.
Ogni azione condotta in deroga sarà rendicontata dalle Amministrazioni
provinciali ad Ispra, la quale potrà verificare il rigoroso rispetto dei
criteri e delle modalità attuative. Le linee guida descrivono lo stato di
conservazione della popolazione, illustrano e definiscono le azioni di
conservazione e di gestione, affrontano ed approfondiscono la gestione degli
esemplari confidenti o dannosi e le azioni che le Amministrazioni intendono
intraprendere per gestirli.
I principi di riferimento del documento - che antepone la tutela della
popolazione animale a quella dei singoli individui - riguardano la volontà
politica delle Province autonome di Trento e Bolzano e l’impegno dell’ente nel
garantire la conservazione, nel proprio territorio, di una popolazione di lupo
in stato di conservazione soddisfacente, in modo compatibile con le attività
umane svolte sul territorio. In quest’ottica assumono rilievo assoluto la
sicurezza dei cittadini e la tutela dell’agricoltura di montagna e
dell’apicoltura, elementi strategici e fondanti del territorio e della società
trentina. Il concetto di gestione, viene inteso come l’insieme delle strategie
volte a consentire un utilizzo duraturo, da parte dell’uomo, delle specie e
degli ecosistemi, compatibile con la salvaguardia della diversità biologica e,
conseguentemente, come una integrazione, a seconda dei casi e delle necessità,
di azioni di tutela, protezione e di gestione attiva. Questa gestione, in
particolare, è caratterizzata dalla dinamicità e diversificazione della stessa,
nonché dalla sostenibilità nel tempo delle azioni.