mar 30 mar 2021 11:03 • Dalla redazione
Ieri, in diretta streaming sul canale Youtube del Consiglio provinciale, la conferenza di informazione sul tema dell’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari nell’agricoltura trentina
Per
la prima volta il Consiglio Provinciale ha dedicato una video conferenza
all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Sulle pagine di NOS ne
pubblicheremo in questi giorni i risultati, in 5 successivi interventi
TRENTO. Moderato da Rodolfo Ropelato, l’incontro è stato aperto dal saluto del presidente Walter Kaswalder: “Una preziosa occasione di approfondimento di un settore storicamente molto importante per il nostro Trentino, i cui risvolti oltre ad essere economici interessano aspetti tanto importanti quanto delicati come la salute e l’ambiente”.
Quindi Salvatore Ferrari, promotore della conferenza, ne ha illustrato le ragioni: fare il punto sull’applicazione in Trentino del Piano nazionale sull’uso dei prodotti fitosanitari (Pan), ricordando i cinque obiettivi generali indicati per ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosanitari sulla salute umana, sull'ambiente e sulla biodiversità, ovvero promuovere l'applicazione della difesa integrata, dell'agricoltura biologica e di altri approcci alternativi; proteggere gli utilizzatori dei prodotti fitosanitari e la popolazione interessata; tutelare i consumatori; salvaguardare l'ambiente acquatico e le acque potabili; conservare la biodiversità e tutelare gli ecosistemi.
L’assessora all’agricoltura Giulia Zanotelli ha ricordato quindi le iniziative avviate della Provincia, sottolineando il ruolo di Fondazione Mach, i disciplinari introdotti e la convinzione che “nel nostro territorio anche in ragione della sua orografia la qualità va sempre anteposta alla quantità”. L’assessora ha concluso evidenziando la volontà della Provincia di rafforzare la formazione delle aziende agricole di pari passo con la Fem e le associazioni del mondo agricolo: tutte le azioni messe in campo vanno in questa direzione.
Quindi le relazioni hanno presentato un quadro che, dati alla mano, mostra alcuni punti delicati.
Come quelli evidenziati da Patrizia Gentilini, medico chirurgo specialista in oncologia ed ematologia e rappresentante del Comitato scientifico dell’associazione Medici per l’Ambiente Isde Italia, che ha spiegato come si debba e si possa migliorare il rapporto tra agricoltura e salute.
L’agricoltura, secondo Gentilini, può diventare la chiave di volta per la soluzione dei problemi enormi legati al rapporto tra ambiente e salute.
I dati più recenti dell’Ispra mostrano che la Pat è al secondo posto in Italia dopo il Veneto per l’utilizzo di prodotti fitosanitari, con 1.254 tonnellate, pari a 54 chili per ettaro. Queste sostanze immesse nel territorio e disperse nell’ambiente contaminano tutto il sistema circostante, senza che vi sia la possibilità di controllarne la diffusione. L’Ispra mostra che nel Trentino sono state trovate 130 sostanze, sopra la media nazionale, nel 52% delle acque superficiali. Si tratta di sostanza altamente nocive come l’atrazina. Fortunatamente invece nelle acque sotterranee non sono stati trovati pesticidi. La deriva dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari arriva purtroppo fino a 10 km di distanza e sostanze inquinanti sono state trovate anche nei ghiacciai. Ai fitosanitari sono esposti innanzitutto gli stessi agricoltori che li utilizzano e le loro famiglie, ma anche i semplici passanti.
Vi è poi una strettissima connessione tra le aree agricole intensamente coltivate e il tessuto urbano. Si valuta che sul bersaglio finale che queste sostanze colpiscono arriva solo lo 0,1% della sostanza irrorata: tutto il resto si disperde. Ciò significa che esiste una contaminazione molto importante e dimostrata per l’esposizione residenziale a queste sostanze utilizzate in agricoltura. L’esposizione residenziale ha indagato rischi per persone che abitano fino a 8 km di distanza. E ha rilevato un aumento della mortalità per morbo di Parkinson, abortività spontanea, malformazioni, tumori infantili, danni al neuro-sviluppo con calo del quoziente cognitivo e disturbi dello spettro autistico.
In particolare, in Val di Non su 34 individui sani è stata riscontrata nelle urine e nel sangue la presenza di 10 tra pesticidi e funghicidi in quantità diverse a seconda dei periodi in cui sono avvenuti i trattamenti. I fitosanitari nell’organismo riducono la capacità di riparo enzimatico e quindi le difese nel nostro dna. Vi sono individui in buona salute che non hanno immediati disturbi a causa di questa esposizione che nel tempo accresce però la loro fragilità riducendo le difese immunitarie. Per Gentilini la salubrità dell’ambiente è determinante per permettere di vivere una vecchiaia in buona salute.
Da un altro studio recente realizzato dall’università di Firenze è emerso che nelle persone residenti vicino ad aree coltivate con l’agricoltura intensiva i casi di Covid-19 sono stati 134 ogni 100 kmq mentre sono risultate affette dal Coronavirus 49 persone nelle zone non coltivate con agricoltura intensiva. Non basta tener conto dell’esposizione per via alimentare: occorre tener conto anche dell’esposizione per via residenziale a varie sostanze inquinanti. Quanto ai residui di pesticidi entro i limiti di legge, Gentilini ha segnalato che gli alimenti nei quali i prodotti fitosanitari li superano sono solo poco più dell’1%. Anche quando queste sostanze sono presenti a livelli bassissimi, non ci si può considerare al sicuro, perché le indagini più sofisticate dimostrano l’alterazione di centinaia di geni a causa di un cocktail di pesticidi che entrano nell’organismo attraverso i cibi. Gentilini ha poi sottolineato come il principale bersaglio dell’inquinamento da sostanze fitosanitarie sia il microbiota intestinale umano, filo rosso che ci unisce all’ambiente alterato dall’attività umana. E ha un ruolo chiave nel nostro stato di salute e di malattia. Il glifosato, come dimostra una ricerca su bambini autistici, altera gravemente il microbiota intestinale. I pesticidi sono inequivocabilmente tra i fattori di maggiore rischio per la salute umana, perché entrano nel nostro corpo attraverso l’aria, la pelle e il cibo. E colpiscono la trasmissione nervosa e l’integrità del nostro genoma. Per le sostanze che alternano le funzioni ormonali non esistono limiti al di sotto dei quali non vi siano effetti. Uno di questi è la drastica diminuzione della fertilità nei maschi perché i pesticidi uccidono gli spermatozoi. Gentilini ha infine evidenziato come l’incidenza del cancro in Italia sia mediamente più alta che nel resto del mondo. Rispetto ad una media internazionale di 140 casi all’anno di tumore nei bambini da 0 a 9 anni, l’Italia supera i 200 casi. E ha segnalato in particolare quanto l’esposizione ai pesticidi durante la vita fetale incida sul neurosviluppo dei bambini e causi malformazioni fetali. Gentilini ha evidenziato che “esiste una sola salute” e come non sia possibile pensare di essere sani se non viviamo in un ambiente in cui le altre forme di vita sono rispettate.
In chiusura di conferenza, l’assessora Zanotelli, ha ringraziato i relatori, ma ha anche chiesto chiarezza sui dati forniti per non confondere il Trentino con altri territori. E ha infine esortato a non mettere in cattiva luce il grande lavoro svolto dalla Provincia e dagli agricoltori per la qualità della produzione e dell’ambiente. Il percorso da fare c’è, serve la ricerca e lo studio sul dove certe produzioni si possono fare e dove no.
Infine, il presidente Kaswalder ha suggerito “di non dividersi tra pro e contro su un tema così delicato”. E ha ricordato l’uso che si faceva un tempo del ddt per eliminare le mosche dalle stalle. Non ci si rendeva conto della pericolosità di questo prodotto – ha osservato – ma oggi giovani trentini sono molto sensibili circa l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e puntano ad un’agricoltura biologica.
Il presidente ha concluso invitando a fare sintesi tra le raccomandazioni della dottoressa Gentilini e i consigli del professor Roberto Della Casa (Qui l'articolo), per abbinare sempre più prodotti agricoli biologici, salute, qualità del nostro territorio e turismo. Per questo è importante evidenziare anche le criticità da affrontare.