Skin ADV

Caro orso, ho vinto io

ven 04 giu 2021 16:06 • By: Alberto Mosca

Da San Giacomo di Caldes, le parole di Nicoletta Andreis raccontano di una difesa riuscita

CALDES. “Stavolta ho vinto io caro Orso. Tié!” Così Nicoletta Andreis, titolare dell’agritur Solasna di San Giacomo di Caldes, commenta su Facebook l’ennesima visita del plantigrado: “Hai fatto di nuovo una visita qui qualche notte fa, ma ho vinto io”.

Un orso che a quanto pare una visita all’anno la concede all’agritur: ma stavolta ha trovato difese arcigne, come testimonia il segno degli unghioni su una porta di legno, del pollaio, o della stalla. Nicoletta 1, orso 0.

Scrive Nicoletta Andreis:

“Mi hai trovata impreparata un paio di volte e i danni mi hanno fatta piangere tantissimo. Non sono più libera come una volta! Nessuno è più libero da quando ci sei. Ora non posso più lasciare gli animali fuori di notte. E non mi posso permettere di dimenticare i cancelli o le porte aperte. Ora, prima che faccia buio, chiudo e richiudo gli animali. Poi nel dubbio ritorno a controllare. Quando il sole è già alto sopra la Val di Non libero pecore, galline, capre e Galileo. Mai prima perché al mattino presto mica dormi tu.

Controllo e ricontrollo i recinti elettrici e spesso mi alzo in piena notte a ricontrollare se ho accesso la batteria, perché alla mia età succede che mi dimentico. Hai fatto un gran casino anche stavolta. Hai rovistato nella raccolta differenziata, hai ribaltato le balline del fieno, spaccato assi delle recinzioni, sei entrato nel pollaio dal tetto, hai sfondato la rete, hai distrutto la porta che però ha tenuto bene perché era massiccia e chiusa da dentro, hai aperto i nidi per entrare nel pollaio ma il foro era troppo piccolo per il tuo sedere e per la tua testona.

Elektrodemo

Hai provato ad entrare dalla finestra rompendo le assi che la tenevano su ma hai ceduto e allora ti sei mangiato tutto il mangime delle galline. Ti sei fissato poi con le case dei conigli distruggendole ma non c'erano perché sono ancora in stalla. Hai provato anche a salire sulla mtb.
Ti sei fatto un giro nel mio orto appena seminato e per fortuna ti sei dimenticato di far visita alle mie api. Non hai risparmiato quelle del vicino purtroppo. Gli animali erano spaventati ed io pure, avevo il cuore che batteva a mille e mi sono calmata solo quando li ho visti tutti sani e salvi. Non ho chiesto nessun risarcimento alla provincia, li ho solo avvisati della tua visita. Anche se i danni sono tanti, preferisco lasciare i soldi a chi perde, per sfortuna, leggerezza, sbadatezza o altro galline pecore arnie…”

Il post prosegue, con precise richieste alle isitituzioni, non senza qualche critica e proposte concrete:

“Vorrei che la provincia investisse di più in recinzioni sicure, queste, somigliano al filo interdentale e ti fanno solo il solletico. Vorrei vedere i bidoni dell'umido chiusi e sicuri, a prova d'orso. Pollai fatti come si deve. Bisognerebbe che la provincia facesse di più. Recinzioni più sicure, meno burocrazia per proteggere gli animali, dissuasori acustici e visivi, bidoni dei rifiuti anti orso ovunque. Secondo voi foraggiarli in quota lontano dai pascoli e dai paesi non è etico, ma è etico quello che state facendo al Casteller? Anche se dite che non è corretto alimentare gli orsi sarebbe però utile a difendere i nostri animali, perché se è sazio un orso non va a cercare prede! Formazione e informazione, dalle scuole ai turisti, qualche pannello sbiadito nel parco non serve più a nulla. Bloccate totalmente le zone dove ci sono mamme con i cuccioli, evitate il passaggio a turisti, fotografi e cacciatori. A suon di multe. Se non avete forestali a sufficienza mandateci gli animalisti o gli attivisti a controllare le aree. Ci andrebbero volentieri secondo me. E anche gratis poi. Finanziate progetti pilota a ragazzi, scuole e università che propongano idee e soluzioni alla convivenza uomo orso. Sbraitate di meno e fate e investite di più. Ci sono tante belle menti nel nostro Trentino che potrebbero davvero aiutare tutti a stare meglio, convivendo. Trovando soluzioni alternative e concrete. Altrimenti siate umili e ammettete che non siete in grado di gestire la situazione e date in mano la gestione dei grandi carnivori a chi ha più capacità e voglia di farlo”.

 



Riproduzione riservata ©

indietro