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Patt: «Il punto prelievi di Pellizzano va riaperto»

ven 11 giu 2021 18:06 • By: Lorena Stablum

La sospensione del servizio è dovuta all'emergenza sanitaria. Demgari e Dallapiccola «Finora solo promesse»

PELLIZZANO. Scelgono di il piazzale antistante la Casa di Riposo di Pellizzano, i consiglieri provinciali del Patt Paola Demagri e Michele Dallapiccola e il capogruppo della sezione locale del partito Gianluca Zambelli per manifestare la loro preoccupazione circa la mancata riattivazione del punto prelievi dell’alta Val di Sole, chiuso lo scorso anno a causa dell’emergenza sanitaria.

I consiglieri del Patt, sollecitati dal proprio dal capogruppo Zambelli preoccupato per il protrarsi della situazione, tornano, quindi, sulla questione dopo aver presentato a ottobre 2020 una prima interrogazione, poi sostenuta da un ulteriore atto politico depositato a febbraio. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari infatti aveva disposto la chiusura momentanea del servizio perché i locali non sono adeguati a garantire un accesso in piena sicurezza in un periodo di pandemia. «Oggi ci troviamo qui con un punto prelievi sospeso dallo scorso anno – commenta la consigliera Demagri – e che la Giunta provinciale non ha ancora riattivato nonostante le promesse di individuare locali più idonei».

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Locali, che dice Demagri, si potrebbero trovare nella struttura della Casa di Riposo visto che proprio la Rsa ha manifestato la disponibilità a mettere a disposizione spazi e personale per garantire il servizio. La stessa amministrazione comunale di Pellizzano, come confermato dal vicesindaco Ennio Pangrazzi, giunto per un veloce saluto ai consiglieri, si è resa disponibile a fornire degli spazi in modo da consentire la ripresa di un servizio fondamentale per tutta la popolazione dell’alta valle. L’ambulatorio è infatti fruito dagli utenti residenti in zone di montagna periferiche, come il Passo del Tonale, la Val di Peio, le frazioni di Termenago, Castello, Ortisè, Menas, molto distanti dal punto prelievi di Malé, e, con regolarità anche quindicinale, da persone in trattamento con gli anticoagulanti orali e che devono sottoporsi a esami ematochimici con cadenza più dilatata. «La scelta di chiudere – continua Demagri - va a colpire la popolazione anziana che per raggiungere Malé deve utilizzare i mezzi pubblici, perdendo magari tutta la mattinata per un’analisi che normalmente avrebbe richiesto mezz’ora, un’ora di tempo, o che deve chiedere a familiari, vicinato o volontari di essere accompagnati».

«Siamo molto preoccupati – aggiunge anche Zambelli – e molte persone ci hanno fatto presente il loro disagio per doversi recare fino a Malé per le analisi. Il timore è che questo disagio possa portare gli utenti a rinunciare a curarsi. Ci auguriamo che una volta tornati in zona bianca il servizio possa ripartire al più presto». 

Ma la situazione di Pellizzano diventa per i consiglieri provinciali anche il pretesto per un’analisi sulla riforma della sanità trentina voluta dal Governo provinciale. «La Giunta provinciale sta promuovendo una riforma sanitaria che in linea di principio annuncia la prossimità dei servizi, la loro capillarità e che, si dice, vuole mettere al centro il cittadino – concludono infatti Demagri e Dallapiccola -. Nella realtà la cornice normativa è molto debole e non vi scorgiamo nulla di ciò che è stato annunciato nelle strategie per i territori». 



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