sab 19 giu 2021 07:06 • Dalla redazione
La donazione fatta dagli eredi del grande politico trentino
TRENTO. Una nuova acquisizione arricchisce il patrimonio culturale e storico della Provincia. Oggi è stata presentata la donazione del Fondo del senatore Bruno Kessler che, grazie alla volontà degli eredi, è stato recentemente acquisito dall'Archivio provinciale. Il Fondo che si compone di oltre 2.200 fascicoli, contiene documenti autografi, lettere inviate a politici dell’epoca, atti relativi all'attività istituzionale, foto storiche del grande politico, nato a Cogolo di Pejo nel 1924 e morto a Trento nel 1991. A maggio invece vi era stata la donazione Armani-Caproni, 910 metri lineari di patrimonio archivistico, librario e storico-artistico a tema aeronautico appartenuto alla Contessa Maria Fede Caproni e della biblioteca storica ed economica del marito Pietro Armani. L'assessore Mirko Bisesti, nel rivolgere un ringraziamento di cuore agli eredi, ha ricordato la visione di Bruno Kessler, il suo senso di responsabilità e la sua tenacia nel difendere l'autonomia del Trentino: "Fu una figura straordinaria, capace di innovare e investire nella propria terra, oggi dobbiamo portare avanti i suoi sogni, lo stiamo facendo ad esempio con il nuovo corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, prosecuzione della sua intuizione universitaria. Da questo fondo speriamo nascano tante ricerche per gli studenti che hanno voglia di approfondire una parte di storia a noi vicina".
"Questo fondo generosamente ceduto dagli eredi - ha aggiunto il soprintendente Franco Marzatico - è una memoria fondamentale che ci aiuta anche a comprendere la storia dell'Autonomia e i suoi primi sviluppi".
Quindi il figlio, Giovanni Kessler ha parlato del padre
come "uomo della comunità trentina": "Abbiamo donato questo
archivio nella convinzione che Bruno Kessler appartenesse alla comunità
trentina e quindi che anche il suo fondo, dove è racchiusa non solo la sua vita
pubblica ma anche quella privata, dovesse appartenere a tutta la comunità, con
l'auspicio che diventi presto oggetto di analisi, studio e riflessione". Ad
illustrare le peculiarità dell'archivio è stato quindi il direttore dell’Archivio
provinciale Armando Tomasi. Le carte
prodotte dal senatore Bruno Kessler testimoniano, attraverso la corrispondenza
politica, documenti e discorsi politici, materiali di studio, rassegne stampa e
pubblicazioni, trent'anni di attività politica e amministrativa in
Trentino e a Roma, dai primi anni sessanta fino al 1991.
L’inventario descrive 2221 fascicoli, pari a circa 42 metri lineari di documentazione.
Partendo dalla biografia di Kessler si sono individuati i nuclei di
documentazione riferibili alle diverse attività svolte nel corso della sua
lunga carriera di amministratore e politico. Tali nuclei sono descritti in dieci sezioni, a loro volta articolate
in serie archivistiche; all’interno di ciascuna serie, preceduta da una
introduzione storico-archivistica, la descrizione dettagliata dei fascicoli.
Di ciascun fascicolo i dati indicati sono: numero progressivo, titolo, estremi
cronologici, note di contenuto (con la segnalazione di eventuali allegati,
fotografie, elementi ritenuti di particolare rilevanza).
La conferenza si può rivedere qui https://www.facebook.com/provincia.autonoma.trento/videos/1188915844905812
Bruno Kessler: un profilo
Un uomo venuto da un piccolo paese della provincia. E che ha reso il
Trentino più aperto e grande. Nato a Cogolo di Pejo il 17 febbraio del 1924,
Bruno Kessler è una delle personalità più importanti della recente storia
trentina. Maturità classica a Rovereto, laurea in Giurisprudenza a Padova,
trova nella cultura e nella politica le sue due grandi passioni. Fonda
l’Istituto trentino di cultura (Itc) nel 1962 e lo presiede fino al 1991. E
proprio dall’Itc sotto la sua guida nascerà l’Università di Trento. Il primo
nucleo si chiamerà Istituto superiore di scienze sociali, destinato a diventare
la prima facoltà di Sociologia in Italia.
Anche la sua azione come presidente della Provincia autonoma si lega a pietre
miliari per il Trentino. Al vertice delle istituzioni provinciali tra il 1960 e
il 1973 vara il secondo Statuto di Autonomia e dà vita nel 1967 al primo Piano
Urbanistico Provinciale. Il suo cursus honorum si arricchisce con la presidenza
della Regione, e l’elezione prima a deputato e poi a senatore. Grazie a lui il
Trentino ha evitato di diventare “piccolo e solo”, come amava dire. A 30 anni
dalla sua scomparsa, avvenuta a Trento il 19 marzo 1991, il suo pensiero e le
sue idee restano di grandissima attualità. L’archivio che porta il suo nome
permette di conservarli e riscoprirli giorno per giorno.