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Alessia Ambrosi: “Con le gare rischiamo di cedere le piccole centrali ai grandi gruppi”

mer 28 lug 2021 14:07 • By: Alberto Mosca

Al centro del dibattito in consiglio provinciale il futuro delle derivazioni in capo per lo più ai comuni trentini

La centrale sulla Vermigliana e nel riquadro, Alessia Ambrosi

TRENTO. Centrali idroelettriche: Alessia Ambrosi (FdI) si espressa oggi sulla richiesta di stoppare la norma sulle gare per le concessioni. Gare che potrebbero togliere ai comuni le piccole centrali. Come potrebbe accadere a Vermiglio (Stavel e Vermigliana) le cui concessioni sono già scadute. Una presa di posizione che viene da una forza politica interna alla maggiorannza provinciale.

Nel corso del dibattito generale di questa mattina in sede di assestamento del bilancio, Ambrosi, pur avendo votato la legge Tonina, dopo un confronto con gli esperti, ha riconosciuto di aver commesso un grave errore di valutazione, spiegando la decisione di presentare due emendamenti all’articolo 30, con i quali si chiede la sospensione della legge Tonina in attesa di una legge statale che disciplini tutto il settore.

Gli imprenditori e i sindaci sostengono, ha aggiunto Ambrosi, che fino a quando non ci sarà un quadro normativo statale, le concessioni vanno rinnovate.

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Perché prima di tutto le piccole derivazioni non possono essere equiparate ad altri soggetti normati dalla Bolkestein perché insistono su terreni di proprietà. Lo stesso ministro Cingolani ha sottolineato che c’è il rischio che i grandi gruppi facciano “una raccolta delle ciliegie”.

Cioè incetta, anche in Trentino, delle concessioni più remunerative. Se avvenisse questo, ha aggiunto l’esponente di FdI, la Pat sarebbe di fatto responsabile del saccheggio e del depauperamento delle risorse strategiche trentine. Alla faccia dell’autonomia e del “prima i trentini”. Per tutela dei comuni e delle aziende si deve quindi sospendere la legge per evitare la beffa che grandi gruppi, ad esempio quelli francesi, potrebbero mettere in campo. La stessa Corte di Giustizia europea ha posto dubbi sulla Bolkestein ed è quindi evidente la necessità di una norma nazionale. FdI si aspetta quindi che la Giunta sospenda la legge e apra il confronto col Governo per tutelare aziende, comunità locali e il bene acqua.

“Oggi - ha aggiunto Ambrosi - nessun paese europeo aprirebbe al mercato il settore idroelettrico, quindi non si capisce perché dovrebbe farlo la Pat mettendo a rischio i bilanci comunali e consegnando la risorsa ai gruppi stranieri. Si tratta quindi di fare il bene della nostra gente e di rispettare i sacrifici fatti negli anni da privati e comuni”. “Infine - ha ricordato Ambrosi -  comuni e aziende, se passasse la logica della gara, scenderebbero sul piedi di guerra”.

Insomma, va congelato tutto in attesa che a Roma e a Bruxelles venga messa in campo una legislazione simmetrica. Una sospensione in nome del buonsenso e nell’interesse di tutti i trentini.



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