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Piccole concessioni idroelettriche, rinnovo diretto ai Comuni

mer 22 set 2021 15:09 • Dalla redazione

Lo chiede il Consiglio delle Autonomie che approva una mozione

TRENTO. Il Consiglio delle Autonomie locali interviene sulla spinosa questione del rinnovo delle piccole concessioni idroelettriche (al di sotto dei 3000 kw) approvando, nell’ultima riunione (15 settembre) e all’unanimità, una mozione che vada a difesa dei Comuni Montani.

La mozione è finalizzata a promuovere un miglior contemperamento fra l’applicazione della disciplina comunitaria in materia di concorrenza con un modello di sfruttamento idroelettrico che valorizzi la natura pubblica del bene e favorisca modelli di gestione che prevedano il coinvolgimento degli Enti locali.

Nell’occasione il presidente del Cal Paride Gianmoena ha ripercorso l’iter che ha portato alla mozione partendo dalla direttiva Bolkestein (disciplina comunitaria), direttiva che nelle audizioni il Cal non ha mai condiviso, contestando il fatto che l’acqua ha una caratterizzazione pubblica con una forte valenza sociale.

Elektrodemo

Visto che si tratta di piccole derivazioni idroelettriche, l’obiettivo è quello di un rinnovo delle concessioni ai Comuni, ai quali viene riconosciuto un interesse generale che non contrasta con la libera concorrenza. L’impegno è quello di costruire un’ampia alleanza, arrivando a un’adesione convinta che porti a risultati concreti.

Con l’approvazione della mozione viene dato mandato al presidente e alla giunta di intraprendere tutte le azioni politiche presso le opportune sedi istituzionali al fine di creare un dibatto politico sull’assegnazione delle piccole derivazioni idroelettriche in modo favorevole ai Comuni. L’analisi fa leva sulla situazione svantaggiata dei Comuni montani (i Comuni trentini lo sono al 100%) per i quali lo sfruttamento idrico di piccole derivazioni porta dirette utilità ai territori per impieghi di rilievo sociale. Si tratta di una forma di autoconsumo che viene posta in essere da parte di soggetti pubblici che reinvestono in utilità sociale per i territori e quindi non si pone in diretto contrasto con i principi di concorrenza, tenuto conto anche del fatto che riguardano piccole derivazioni (poco appetibili sul mercato europeo).

Scopo dell’azione politica è quella di ottenere, nel periodo transitorio di applicazione della normativa provinciale sulle acque pubbliche e in coerenza con essa, una interpretazione più favorevole delle direttive comunitarie e la conseguente revisione della disciplina normativa generale in modo da permettere le assegnazioni e i rinnovi diretti in capo ai Comuni montani che già gestiscono concessioni idroelettriche.



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