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Il Recovery Fund per finanziare l'interramento delle linee elettriche

mar 28 set 2021 12:09 • Dalla redazione

La proposta del consigliere provinciale Alex Marini che auspica anche il coinvolgimento della popolazione nel segnalare le criticità

TRENTO. Procedere in maniera più sistematica e gestire con un approccio strategico gli interramenti sul territorio provinciale. È l’obiettivo dell’interrogazione presentata dal consigliere provinciale Alex Marini (Movimento Cinque Stelle) che ritorna sula questione dell’interramento delle linee elettriche. Un tema sentito anche in Val di Sole dopo lo sfortunato incidente dell’anno scorso in cui perse la vita il pescatore Bardhosh Dajko

Marini chiede infatti se si sia valutata o si intenda valutare “l’apertura di una procedura per raccogliere le segnalazioni di pericolosità e di impatto paesaggistico degli elettrodotti presenti sul territorio provinciale da parte di singoli cittadini, ma anche di associazioni, di enti pubblici e privati, al fine sia di stabilire una scala di priorità per gli interventi di interramento da concordare con Terna Spa, anche considerando l’impiego di fondi provinciali o locali, sia di stimolare le interazioni tra enti locali e soggetti gestori del sistema elettrico ed energetico nazionale e delle reti di distribuzione”.

Elektrodemo

Nell’interrogazione, il consigliere fa riferimento agli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 (in particolare, il numero 15 è volto a proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre), alla Convenzione europea sul Paesaggio, firmata dall’Italia il 20 ottobre 2000 ed entrata in vigore l’1 settembre 2006, che, tra le altre cose, impegna gli stati ad attivare anche “procedure di partecipazione del pubblico, delle autorità locali e regionali e degli altri soggetti coinvolti nella definizione e nella realizzazione delle politiche paesaggistiche” e alla Costituzione che all’articolo 9 prevede la tutela del paesaggio insieme alla tutela del patrimonio storico e artistico.

“Grazie al Recovery Fund – aggiunge Marini - l’Italia avrà a disposizione una quantità ingente di risorse per realizzare progetti in un’ottica di transizione digitale ed ecologica, in particolare saranno fondamentali i progetti volti a combattere la crisi ambientale, nel cui contesto si inserisce la tutela del paesaggio; il totale delle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ammonta a 223,9 miliardi. Le missioni maggiormente finanziate sono quelle dedicate alla rivoluzione green con 69,8 miliardi, pari al 31% delle risorse totali e alla trasformazione digitale, che riceverà risorse per più di 46,3 miliardi (21%), questi saranno quindi i settori sui quali si giocherà la partita più importante. Sullo sfondo permane il conseguimento degli obiettivi climatici dell'Unione per il 2030 nel rispetto dell'obiettivo della neutralità climatica dell'UE entro il 2050. Tra gli interventi di lungo termine che potrebbero essere realizzati con le risorse del Recovery Fund – conclude - si potrebbe certamente considerare l’interramento diffuso degli elettrodotti, soprattutto quelli ad alto impatto paesaggistico”.



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