gio 28 ott 2021 09:10 • Dalla redazione
L’assessore Zanotelli: “Ricordiamo la tempesta ogni giorno, attraverso una gestione attenta del territorio”
TRENTO. Vaia, tre anni dopo. La tempesta che ha sconvolto il Trentino ha provocato ferite di cui il territorio porta ancora i segni. Il ricordo dei giorni dell’emergenza, i dati, le esperienze dei protagonisti sono stati al centro della serata ospitata dal Muse e moderata dal responsabile dell’Ufficio stampa della Provincia Giampaolo Pedrotti, alla quale hanno preso parte l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli, i dirigenti Giovanni Giovannini (Servizio foreste) e Stefano Fait (Servizio prevenzione rischi e Cue), il meteorologo Andrea Piazza (MeteoTrentino), il presidente di Pefc Italia Francesco Dellagiacoma e il giornalista scientifico Marco Merola.
“La Provincia ricorda Vaia tutti i giorni, attraverso la pianificazione e le iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico. Tutto il sistema Trentino ha dimostrato il senso di comunità che contraddistingue la nostra terra e di cui vado orgogliosa” sono state le parole dell’assessore Zanotelli, che in apertura del proprio intervento ha ricordato le vittime della tempesta (Michela Ramponi e Denis Magnani). Per i risultati che sono stati raggiunti, un grazie sincero è stato rivolto dall’assessore - a nome dell’intera Giunta - “agli uomini e alle donne che in questi anni hanno messo in campo energie e cuore per procedere con la ricostruzione e che continuano ad impegnarsi in questo senso.
Nemmeno l’emergenza Covid ha frenato il loro impegno sul campo”.
Quasi 20mila
ettari di foresta distrutta e schianti di legname per oltre 4 milioni di metri cubi. Bastano queste
cifre per raccontare l’effetto di Vaia sulle nostre montagne. Nei tre giorni di
fine ottobre 2018 sono caduti 274 millimetri
di pioggia e le raffiche di vento che hanno cancellato interi boschi hanno
raggiunto in alcune località la velocità di 192 chilometri orari. La gestione del territorio operata negli
ultimi decenni e il lavoro instancabile di tecnici, amministratori e volontari
nei giorni dell’emergenza hanno consentito di scongiurare un’alluvione del
tutto simile a quella del 1966, quando in tre giorni caddero 188 millimetri di
pioggia.
Quindi è scattata la gestione degli effetti di Vaia sul territorio. Sono stati
ripristinati 2.300 chilometri di
strade, mentre per lo stoccaggio dei tronchi sono stati realizzati 88 piazzali,
per una superficie totale di 20,93 ettari e in questi tre anni l’83% degli
schianti è stato avviato all’utilizzazione, grazie all’attivazione di ben 1.255 cantieri forestali. Ad oggi sono
stati spesi circa 17 milioni di euro
per gli interventi di adeguamento e ripristino e per la nuova realizzazione di
infrastrutture forestali: un ruolo importante per una rapida ed efficace
realizzazione di questi interventi è stato svolto dai proprietari boschivi
(pubblici e privati), ai quali sono stati concessi contributi per un importo
complessivo di 12,9 milioni di euro.
Entro fine anno nei distretti forestali più colpiti (Borgo Valsugana, Pergine
Valsugana, Cavalese e Rovereto) saranno rimboschiti oltre 300 ettari di bosco.
Nel solo 2021 è stata così raggiunta una disponibilità totale di circa 355.000 piante, per la maggior parte
larice e abete rosso a cui si aggiungono in minor quantità pino cembro, faggio
e altre latifoglie.
Mentre proseguono i lavori nei cantieri forestali, l’impegno è massimo nel
contenere gli effetti dei parassiti, come il bostrico tipografo. Fondamentale è l'attività di monitoraggio di
questo insetto endemico condotta anche nel corso del 2021 con il prezioso
supporto scientifico della Fondazione Edmund Mach. I più colpiti sono i distretti
forestali di Pergine Valsugana, Borgo Valsugana, Cavalese e Primiero. Il
Servizio Foreste valuterà l’opportunità di procedere al rimboschimento dopo la
rimozione degli alberi colpiti, come già avvenuto dopo il passaggio di Vaia. Da
inizio anno sono stati circa 500.000 i metri cubi di legname assegnati dalla
Provincia autonoma di Trento alle aziende boschive e destinati al taglio,
comprensivi di materiale colpito dal bostrico per circa 150.000 metri cubi.