ven 17 dic 2021 10:12 • Dalla redazione
Nessun ripensamento sulla decisione presa. Il Consiglio provinciale boccia l'odg di Dallapiccola che ne chiedeva lo stralcio
TRENTO. La tassa di soggiorno aumenterà così come previsto. Con 21 no, 5 sì e tre astenuti, è stato bocciato l’ordine del giorno proposto dal consigliere del Patt Michele Dallapiccola che impegnava la Giunta a stralciare con effetto retroattivo la proposta di aumento della tassa di soggiorno prevista a partire dal 1 dicembre di quest’anno. Un provvedimento giudicato “a dir poco inconcepibile” per il consigliere che si è mostrato preoccupato per il settore del turismo, per il quale si assiste “durante questa quarta ondata di pandemia a un ulteriore momento di contrazione”.
“Che anche quella di soggiorno sia una tassa antipatica a tutti è un dato di fatto – si legge nel provvedimento -. Certo da quando è stata istituita in Trentino si è cercato di lenire il disagio mettendola a disposizione di turisti e imprenditori proprio nella zona dove viene raccolta.
Con la vecchia legge il gettito della tassa di soggiorno ritornava direttamente ai territori maggiorato del 40% circa attraverso un fondo perequativo. Oggi invece gli albergatori si trovano a effettuare questa antipatica operazione con una prospettiva diversa rispetto al passato. L'introito di questa imposta finirà nel grande calderone provinciale e da qui diviso tra mille confusi rivoli. Assessorato, Tavoli vari, Cda della Trentino Marketing, ATA, Ambiti, Comuni in trasferimento d’ambito, fusioni di ambito ancora in fieri: sono solo gli accenni a tutte le azioni della politica assai poco chiare al singolo imprenditore. In gran sintesi, sul dove investire il frutto della raccolta della tassa di soggiorno - ora - il sistema turismo provinciale voluto dalla Provincia, contiene cinque o sei livelli decisionali. Si presume tutti a favore del sistema turismo. Visti da dietro al bancone di una qualsiasi reception di hotel sembrano quasi nascosti e sparsi dietro ad una grande nebbia”.
L’assessore al turismo Roberto Failoni, dichiarando il suo no deciso, ha detto che gli albergatori hanno capito la riforma e sanno benissimo che tutti i proventi della tassa tornano ai territorio, mentre l’odg descrive un Trentino che non esiste. “La tassa di soggiorno - ha aggiunto - non incide sull’offerta turistica”. Dallapiccola ha ribattuto che l’odg nasce dall’ascolto del disagio di molti operatori. Anche Pietro De Godenz è intervenuto nel dibattito affermando di non condividere l’odg e ribadendo che è sbagliato avere una tassa di soggiorno unica in tutte le zone, perché dovrebbe servire a fornire servizi.