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Ghiacciai, il falso mito dei teli geotessili

lun 24 gen 2022 18:01 • Dalla redazione

La SAT: «Intervento impattante per l’ambiente che non contrasta il cambiamento climatico»

TRENTO. “Coprire i ghiacciai non significa salvarli perché la copertura dei ghiacciai non è una soluzione ma parte del problema”. A questa conclusione è arrivata la Commissione Glaciologica della SAT (GCS) che ha analizzato la questione rilevando alcune criticità nei progetti di copertura dei ghiacciai con i teli geotessili.

“Se da un punto di vista tecnologico questa soluzione sembra funzionare sui singoli ghiacciai coinvolti è importante ricordare che tali pratiche non rappresentano uno strumento per combattere le conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globale” scrivono in una nota gli studiosi della commissione che si dicono preoccupati anche “per l’ambigua comunicazione spesso accompagnata alla divulgazione di questi progetti”.

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“Raccontare la copertura dei ghiacciai come una soluzione agli effetti avversi del cambiamento climatico – evidenziano infatti - non è soltanto sbagliato, è anche un tentativo di greenwashing per descrivere un intervento impattante sull’ambiente da numerosi punti di vista, come sostenibile e anzi addirittura auspicabile. Questa narrazione rischia di creare confusione e compromettere la sensibilità ambientale che con fatica si è consolidata negli ultimi anni. Considerati gli effetti negativi sull’ambiente e i costi proibitivi, coprire i ghiacciai può avere senso solo localmente per tutelare gli interessi economici legati allo sfruttamento di specifici ghiacciai – concludono gli studiosi -. Non ha invece nulla a che vedere con il contrasto al cambiamento climatico che anzi contribuisce ad aggravarlo”.

La pratica, ad esempio, è stata adottata nel 2008 sulle nevi del ghiacciaio Presena, al Passo del Tonale, a seguito di un programma sperimentale promosso dalla Provincia e le Università di Trento e di Milano in collaborazione con la società impiantistica Carosello.



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