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La cultura trentina riapre le porte dal 2 giugno

sab 30 mag 2020 14:05 • Dalla redazione

Per un mese si potranno visitare castelli e musei al costo simbolico di 1 euro

Castel Thun (ph. ufficio stampa PAT)

Dal 2 giugno i musei e i castelli del Trentino aprono nuovamente i battenti al pubblico con una formula del tutto inedita: per quattro settimane il biglietto d’ingresso avrà un costo simbolico di 1 euro. Per residenti e turisti un’occasione per riscoprire il grande patrimonio storico-culturale del territorio e ritrovare serenità ed energia contemplando la bellezza dell’arte. Nel rispetto delle misure previste per garantire il distanziamento e la sicurezza, si potrà dunque tornare ad apprezzare e scoprire il grande patrimonio culturale e architettonico conservato nelle loro sale e nelle loro collezioni.

A riaprire saranno il Castello del Buonconsiglio con Castel Thun, Castel Beseno e Castel Stenico, il Mart - Museo di Arte Moderna e Contemporanea, il Muse - Museo delle Scienze, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, il Museo Diocesano Tridentino, Le Gallerie, il Museo dell’aeronautica Giovanni Caproni, lo Spazio De Gasperi, il Museo Civico di Rovereto, il Museo Storico Italiano della Guerra, il MAG - Museo Alto Garda, il Museo Casa De Gasperi, il Museo tesino delle stampa e dell’ambulantato “Per Via”.

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All’ingresso verranno adottate tutte le precauzioni del caso, come misurazione della temperatura, entrata contingentata, spazi sanificati, disponibilità di igienizzanti. E ovviamente, obbligo della mascherina e rispetto della distanza minima di un metro.

Dopo i mesi dell’isolamento forzato, nella consapevolezza che la cultura è fonte e occasione di benessere per l’individuo, si vuole così stimolare l’attenzione verso questi presidi della cultura trentina, incoraggiando un contatto più diretto con il patrimonio museale inteso come esperienza rasserenante e rigenerativa. È del resto tradizione consolidata per molte istituzioni museali, nazionali e internazionali, di rilasciare biglietti gratuiti ai residenti nella città proprio con l’intento di mantenere un legame forte tra le istituzioni culturali e i cittadini, di fatto i principali sostenitori finanziari dei musei.



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