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Castel Caldes ritrova Olinda

sab 07 mag 2022 10:05 • By: Alberto Mosca

Presentato il restauro della stanza più famosa del maniero

CALDES. La Stanza di Olinda torna a splendere dopo il restauro. Un appuntamento atteso: l’intervento è stato presentato al pubblico ieri, venerdì 6 maggio a Castel Caldes.

Il restauro è stato promosso dal museo Castello del Buonconsiglio e finanziato dall’Apt Val di Sole e dal Comune di Caldes. Dopo l’introduzione di Francesca Jurman, è stato il sindaco di Caldes Antonio Maini ad aprire la serie degli interventi, davanti a un folto e interessato pubblico, sottolineando come Castel Caldes sia “luogo qualificato di cultura per il residente e il turista”. Concetto ripreso dal presidente di Apt Val di Sole, Luciano Rizzi, che ha parlato della cultura come di un prodotto turistico al pari di bike e trek: “La cultura è essenziale per alzare la qualità del turismo e per aumentare le presenze a giugno e settembre, all’inizio e alla fine della stagione”. Con Rizzi era presente anche il direttore Fabio Sacco.

Quindi la direttrice del Castello del Buonconsiglio Laura Dal Prà ha presentato il restauro: “Ogni anno con un ambiente alla volta, il restauro di Castel Caldes prosegue, prima con il salone, poi con le stube del conte e della contessa, ora con la stanza di Olinda”, con un ringraziamento per il Comune di Caldes e Apt Val di Sole.

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Entrando nel vivo della presentazione, Dal Prà ha presentato la ricchezza di tematiche e interrogativi, non tutti risolti, contenuta nella decorazione della stanza; un programma decorativo in cui si evidenziano i temi dell’amore, realizzato in un ambiente piccolo, nuovamente rivestito in legno, facilmente riscaldabile, utile per la concentrazione necessaria allo studio o per altre attività.

Quindi la restauratrice Illeanna Ianes ha illustrato le principali fasi e modalità del restauro, indicando come le analisi XRF condotte su alcuni pigmenti hanno evidenziato per lo smaltino una composizione in uso tra XVI e XVII secolo. La data 1686 graffita è un termine ante quem per la datazione della decorazione, ha detto ancora Ianes. L’analisi ha permesso di stabilire inoltre che nel 1908 la boiserie originale era già stata rimossa dalla stanza. La metodologia definita nella selezione dei graffiti e delle scritte da conservare e quali da rimuovere ha naturalmente privilegiato le testimonianze con valore storico o comunque più antiche.

Infine Tiziana Gatti, conservatrice del Buonconsiglio, dopo aver ripercorso la leggenda di Olinda ha presentato alcune di queste “scritture esposte”, lasciate da soldati, turisti, abitanti di Caldes e della Val di Sole, con le prime testimonianze risalenti alla metà dell’Ottocento.

La presentazione è avvenuta nell’ambito dell’iniziativa “Il ritrovo delle arti”, iniziativa che ha l’intento di promuovere il museo come luogo di conservazione e di valorizzazione del patrimonio culturale, ma anche come luogo di incontro: un ritrovo tra appassionati ed esperti – storici dell’arte e restauratori - per poter apprezzare e conoscere opere “ritrovate”, nuovamente restituite al pubblico grazie all’opera di restauro. I prossimi appuntamenti sono fissati per il 17 maggio nella Sala dei Vescovi del Castello del Buonconsiglio e per il 24 giugno a Castel Stenico con le pitture murali della cappella di San Martino.



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