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I fotografi Magnum raccontano il vivere in alto

ven 17 giu 2022 10:06 • By: Alberto Mosca

Inaugurata ieri la mostra che Castel Caldes dedica a uomini, donne e montagne, con gli scatti di Robert Capa, Steve McCurry e tanti altri

CALDES. Il racconto e l’emozione di vivere in alto. È un viaggio che unisce paesaggi di tutto il mondo quello proposto da un centinaio di immagini firmate Magnum. A Castel Caldes, fino al 9 ottobre, sarà possibile ammirare scatti che hanno segnato un’epoca, alla scoperta di “Uomini e montagne dai fotografi di Magnum. Da Robert Capa a Steve McCurry”. Dopo “Vite di corsa”, dedicata all’epopea del ciclismo del 2021, ecco una continuazione che allarga la prospettiva e abbraccia un mondo nella sua meravigliosa complessità.

La mostra, inaugurata ieri con la conduzione di Sandro de Manincor, è curata dalla direttrice di Magnum, Andrea Holzherr e da Marco Minuz. Nel corso del proprio intervento, Holzherr ha espresso tutta la propria simpatia verso una terra accogliente come la Val di Sole: l’accoglienza di chi vive tutto l’anno “in alto” e nelle stagioni turistiche condivide spazi e cultura con chi sceglie la montagna come residenza temporanea. Temi ripresi da Luciano Rizzi, presidente di Apt Val di Sole e da Gianni Battaiola, presidente di Trentino Marketing.

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In apertura Antonio Maini, sindaco di Caldes, ha ben sottolineato l’importanza dell’interazione con il territorio: “Obiettivo di una mostra non è solo il percorso espositivo, ma anche – e forse soprattutto – il contesto di scambio di relazioni che portano alla scoperta di sé e del vivere comune, creando belle occasioni di incontro. Castel Caldes è ancora protagonista dell’estate solandra con una proposta espositiva che vuole soddisfare chi, turista o residente, desidera leggere un luogo anche con strumenti culturali. Questo progetto è nato sul territorio grazie al lavoro di chi ha saputo coniugare le opportunità artistiche con chi il territorio lo vive e lo anima".

Una mostra per tutti, alla scoperta di magie di luce in un ambiente straordinario, che dall’alto si è prestato nel tempo e nello spazio alla vita comunitaria, allo svago, alla guerra.

Montagna che col proprio profilo consente a chi ci è nato e a chi bene la conosce, di orientarsi, di avere consapevolezza sempre della propria posizione, geografica ma anche morale: un vantaggio, un tratto che forgia i caratteri, come ha ricordato Laura Dal Prà, direttrice del Museo Castello del Buonconsiglio.

Infine, su Castel Caldes come luogo della cultura che con l’impegno di tanti è in continua evoluzione e che nel tempo vede restaurati e aperti al pubblico nuovi ambienti, ultimo fra tutti la Stanza di Olinda, si è concentrato l’intervento di chiusura dell’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti.

Ma c’è di più. La mostra di Castel Caldes nel tempo di apertura crescerà attraverso nuovi sguardi sulla Val di Sole: un compito affidato al fotografo Magnum Jerome Sessini, italo-francese che realizzerà 12 scatti alla scoperta del bello e del brutto, di punti di forza e di debolezza, dando vita ad una vera e propria opera-racconto in fotografia.



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