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Acquedotto di Cles, si rifà e diventa più grande il Serbatoio Prandini

sab 09 lug 2022 15:07 • Dalla redazione

L’amministrazione ha approvato il progetto definitivo di demolizione e ricostruzione

CLES. La Giunta comunale di Cles ha approvato in linea tecnica il progetto definitivo per i lavori di demolizione e ricostruzione del “Serbatoio Prandini”, a servizio dell’acquedotto potabile del Comune. Il provvedimento è stato inoltre dichiarato come di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità e dà anche avvio a una procedura di esproprio. A portare avanti la delibera sono stati gli assessori al patrimonio, impianti e reti Aldo Dalpiaz e quello con delega al progetto speciale acqua ed energia Massimiliano Girardi.

La delibera giunge in un momento in cui la siccità sul Nord Italia si sta manifestando in maniera preoccupante, ma ha radici in intenzioni espresse già negli scorsi anni, quando l’amministrazione comunale già paventava la possibilità dell’emergenza idrica.

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Per questo si era deciso di adeguare i serbatoi di accumulo dell’acqua potabile al fine di aumentarne la capacità. Altra necessità era quella di aumentare i volumi per garantire la disponibilità d’acqua in caso di incendio.

Mentre prosegue, nell’ordinario, il monitoraggio e la riparazione della rete dell’acquedotto per individuare e riparare le perdite, già nel 2017 si era valutata l’opportunità di adeguare il serbatoio “Prandini” e fu redatto un progetto preliminare che prevedeva una spesa di 700 mila euro. Il progetto definitivo ridefinisce alcune voci portando l’impegno a 750 mila.

Il progetto prevede la demolizione dell’attuale serbatoio in località Ronch per aumentarne la capacità di accumulo e migliorarne le infrastrutture dal punto di vista igienico-sanitario. Il nuovo serbatoio avrà una capacità di 1000 mc: decisamente superiori agli attuali 146 mc. Dal punto di vista dell’inserimento paesaggistico, l’andamento naturale del terreno è adatto alla costruzione di un manufatto quasi interamente interrato, limitando al minimo le porzioni fuori terra. Il manufatto sarà realizzato in calcestruzzo armato strutturato con due vasche separate rivestite in gres porcellanato. Le opere idrauliche prevedono collegamenti in acciaio inox a giunti saldati.

Sarà necessario acquisire una porzione di aree di proprietà privata, istituire una servitù di passaggio con tubazioni e occupare temporaneamente terreni privati mediante procedura espropriativa.



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