ven 05 ago 2022 09:08 • Dalla redazione
Allarme degli imprenditori trentini. La Cgil: «Torniamo a valorizzare la pubblica amministrazione»
TRENTO. La carenza di personale nei comuni incide sulla capacità di investimento da parte del pubblico. È quanto emerge dal rapporto dell’ance a cui si aggiunge il grido d’allarme lanciato in questi giorni dai costruttori trentini per il calo degli investimenti pubblici. Sul tema interviene ora la Funzione pubblica Cgil del Trentino, col segretario generale Luigi Diaspro, che stigmatizza come il tema delle carenze di personale nella pubblica amministrazione trentina sia da anni al centro delle richieste inascoltate del sindacato a cui “è stata invece contrapposta una logica di tagli ‘salvifici’ che avrebbero dovuto comportare ottimizzazione della spesa e sburocratizzazione delle procedure” si legge in una nota. “Alle centinaia di dipendenti usciti dalla pubblica amministrazione negli ultimi anni non solo non è corrisposto un turn over adeguato ai fabbisogni, con perdita di competenze ed esperienze fondamentali nei vari settori tecnico-amministrativo-contabili che non sono state trasmesse alle nuove generazioni – afferma il sindacato -.
Ma è cresciuto a dismisura il
carico e il livello di complessità, difficoltà e delicatezza delle funzioni che
il personale è tenuto ad assicurare nei vari servizi. Non si è inoltre messo
mano a un processo di valorizzazione generale del personale, strumento fondamentale
– assieme al rinnovo puntuale di contratti collettivi - per rendere attrattivo
il lavoro pubblico in Trentino, che rischia di perdere ulteriore terreno nei
confronti del resto del Paese, per il ritardo accumulato nell’adozione di
misure legislative e contrattuali necessarie a potenziare e mettere a valore il
sistema, come invece sta facendo, seppure con qualche difficoltà, il livello
nazionale (ordinamento professionale e smart working in primis, introdotti in
tutti i contratti nazionali). Crediamo quindi che questo grido d’allarme – che
avevamo lanciato in verità ben prima dell’Ance per sottolineare come persino le
risorse del Pnrr fossero a rischio sul territorio per mancanza dei
professionisti necessari a mettere a terra i progetti – possa e debba contribuire a far aprire una riflessione finalmente non
demagogica sulla necessità di investire sulla pubblica amministrazione
trentina e sul personale, e per questo chiediamo ancora un volta di aprire
immediatamente i tavoli per la revisione degli ordinamenti professionali, per
rivedere il sistema indennitario, per stanziare già con la prossima manovra di
bilancio le risorse per il rinnovo 2022/24 dei CCPL provinciali. Come anche di
discutere delle riforme istituzionali, dei ruoli e funzioni di ciascun livello
amministrativo, a partire dalle esperienze fatte in questi anni con le fusioni
e le gestioni associate”.