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Rsa Unite: «È tempo mettere in atto interventi concreti e sostenibili»

mer 31 ago 2022 14:08 • Dalla redazione

Il comitato dei familiari spiega come la situazione della Apsp di Pellizzano sia la conseguenza di un problema più complesso

PELLIZZANO. “La situazione della Rsa di Pellizzano è l’epifenomeno di un problema più complesso”. A dirlo è il Comitato Rsa Unite che con un comunicato stampa interviene sulla ventilata ipotesi del trasferimento dei residenti dalla Casa di riposo di Pellizzano evidenziano come questo non sia un fulmine a ciel sereno né un caso isolato, ma l’epifenomeno di una sofferenza precedente, diffusa anche in altre realtà, come riscontrato quotidianamente dai familiari dei residenti. “Situazioni come questa non si manifestano accidentalmente, ma sono legate alla nota e ampiamente denunciata carenza di personale – si legge nella nota - che porta a organici insufficienti e all’impiego della reperibilità a domicilio degli infermieri professionali con conseguente incremento del rischio per i residenti, sempre più affidati alle sole cure di operatori socioassistenziali non dotati della formazione e degli strumenti necessari per riconoscere il carattere medico degli interventi di cura.

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Per superare questa situazione di crisi aggravata dalla pandemia – fa sapere il comitato – non è pensabile che si adottino gli stessi approcci e le stesse strategie che hanno favorito il nascere di queste criticità, come la recente e discussa scelta di ridurre il parametro di assistenza infermieristica nelle Rsa/Apsp o facendo ricadere il tutto su tipici problemi di regolare amministrazione. Non bastano neanche i sostegni economici o il gioco dei quattro cantoni con il personale, per ripianare un sistema così in sofferenza e prossimo al collasso”.

Il Comitato, oltre a manifestare preoccupazione, chiede quindi interventi concreti e sostenibili nel tempo, che offrano prospettive risolutive per il problema, e l’istituzione di un tavolo di lavoro per affrontare le gravi criticità del settore, che comprenda anche le rappresentanze dei familiari, in veste di soggetti direttamente coinvolti. “Prendere a cuore questi problemi è un dovere – conclude – e potrebbe essere per chi ci governa un’occasione per uscire dall’immobilismo, mostrare lungimiranza e la capacità di utilizzare le risorse offerte dalla nostra autonomia e dal PNRR. Un modo per dimostrare che l’amministrazione è vicina ai suoi cittadini, cominciando da quelli più fragili”.



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