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Italia Nostra: «Sulle concessioni delle centrali idroelettriche la fretta è una cattiva consigliera»

sab 15 ott 2022 12:10 • Dalla redazione

Ferrari chiede la sospensione dell’esame del nuovo testo di legge

TRENTO. Salvatore Ferrari, consigliere della sezione trentina di Italia Nostra e referente delle associazioni di protezione ambientale nel Tavolo di confronto tra la Provincia e i soggetti interessati dalle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, chiede la sospensione dell’esame del testo del disegno di legge dell'assessore Mario Tonina sulle concessioni idroelettriche e la convocazione urgente del Tavolo – in presenza – con l’iscrizione all’ordine del giorno di un punto relativo all’espressione di un parere, non vincolante, sul testo.

In una lettera inviata alla Terza Commissione permanente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento, al vicepresidente Tonina e al presidente Maurizio Fugatti, Ferrari infatti evidenzia come la fretta sia una cattiva consigliera. “Trovo condivisibile il proposito di prorogare la scadenza delle grandi concessioni – spiega l’attivista -, se però è finalizzato ad avviare un percorso partecipativo con tutte le espressioni della società civile trentina per decidere la gestione futura dell’acqua, che è (o dovrebbe essere) un diritto umano, un bene comune e non una merce, anche nel rispetto del referendum del 2011, in cui gli italiani, a larga maggioranza, votarono per la gestione pubblica del servizio idrico.

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Non condivido, invece, la fretta con cui si è arrivati a questo disegno di legge, senza un confronto preventivo con tutti i portatori d’interesse”. 

Ferrari, quindi, ricorda, come la Giunta provinciale abbia istituito con deliberazione n. 2268 del 23 dicembre 2021 il Tavolo di confronto tra la Provincia e i soggetti interessati dalle concessioni di derivazioni a scopo idroelettrico. “Quel Tavolo, di cui faccio parte come rappresentante delle associazioni di protezione ambientale – aggiunge - è stato istituito per ‘assicurare l’informazione e la partecipazione alle strategie e agli indirizzi sull’assegnazione e la gestione delle concessioni di grande derivazione idroelettrica’, ma si è riunito, tramite collegamento telematico, solo una volta, il 31 marzo di quest’anno. Tra l’altro, in quell’occasione, avevo evidenziato – come si può leggere nel verbale della seduta – ‘che sarebbe importante poter disporre (…) di un dossier con i dati principali relativi alle centrali coinvolte nella procedura di assegnazione delle concessioni, con specifico riferimento alle infrastrutture e opere legate alla produzione, alla trasformazione e alla distribuzione dell'energia idroelettrica (derivazioni, canali, condotte, dighe, macchinari, ecc..) per conoscere lo stato attuale degli impianti, i lavori in corso, gli investimenti programmati o da programmare per garantire l’efficienza, la sicurezza e la tutela del territorio’. Sottolineavo, inoltre, che nella stesura del bando di gara per l'assegnazione delle concessioni di grande derivazione a scopo idroelettrico ‘il fattore finanziario non deve prevalere sulle esigenze di tutela ambientale’ e concludevo l’intervento richiamando il rispetto del principio di precauzione – così come definito dalla normativa comunitaria e così come disciplinato dall'articolo 301 del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) – e il rispetto della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE), anche in materia di produzione di energia idroelettrica. Trovo molto grave, dunque, la mancata convocazione del Tavolo prima dell’elaborazione e della presentazione, lo scorso 20 settembre, del disegno di legge d’iniziativa della Giunta provinciale, su proposta del Vicepresidente Mario Tonina, oggi all’esame della Terza Commissione”.



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