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Concessioni idroelettriche, votata la proroga in Terza commissione

lun 17 ott 2022 14:10 • Dalla redazione

Il presidente Job si astiene e manifesta perplessità su una possibile impugnativa

La diga di Santa Giustina (credits: Sandro de Manincor)

TRENTO. È stato approvato in Terza Commissione permanente il disegno di legge 162 che proroga le grandi derivazioni a scopo idroelettrico, permettendo agli attuali concessionari di presentare piani industriali da attuare entro due anni per rendere gli impianti più efficienti. Prima dell’esame è stato completato l’iter dell’audizione dei soggetti interessati con l’ascolto dei sindacati, che hanno esperto sostanziale condivisione per lo spirito della proposta. La discussione ha affrontato i temi dell’estensione della proroga alle piccole derivazioni e dell’importanza di regolare la partita degli extra profitti. L’assessore Mario Tonina ha cercato di rispondere a tutte le perplessità sollevate dai commissari. L’unico articolo di cui si compone il disegno di legge è stato approvato con i voti favorevoli dei consiglieri Cavada, Paoli e Ossanna e l’astensione dei consiglieri Manica, Rossato e del presidente della commissione Ivano Job.

L’assessore Tonina ha raccomandato di tenere presente che su questo tema c’erano già stati dei contatti con il ministro uscente Cingolani per motivare una richiesta di proroga. Il rapporto con il governo proseguirà, tanto più a fronte di quello che potrà succedere e alla situazione che non lascia intravedere margini di miglioramento. Sospendere le gare ha sicuramente il suo peso, ma la partita più grande si gioca sugli extra profitti, una questione che potrà fare la differenza e che andrà trattata anche con il governo.

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Quanto alle piccole concessioni, noi abbiamo competenza primaria sulle grandi derivazioni, non sulle piccole, ha precisato: comprendiamo le preoccupazioni dei comuni e se sulla partita delle grandi concessioni ci sarà convinta condivisione, lavoreremo poi anche su quelle piccole. Il tema lo ho ben presente, ha aggiunto, ma quella è una partita delicata che in questo momento, con questo ddl non possiamo affrontare.

La questione non è puramente giuridica, ha notato Ugo Rossi, ma anche di tipo industriale. Il tema della presenza dei privati, in relazione all’avanzare delle gare, è sempre stato posto, ma fino a oggi non era affrontabile. La via scelta da Bolzano è stata quella di rafforzarsi sul profilo industriale e anche in Trentino forse ci sarebbe la possibilità di farlo. “Questo disegno di legge dice che gli obiettivi sono fare investimenti e introitare maggiori canoni, in prospettiva fra tre o quattro anni. Ma allora qual è l’orizzonte del ddl? - chiede Rossi - In questo contesto risulta importante capire come funzionano e come vengono regolamentati gli extra profitti e partire da lì per attivare di conseguenza meccanismi di sostegno e abbattimento dei costi. Serve avere un quadro chiaro, trasparente sui conti, sulle norme e sulla strategia”.

Mario Tonina ha confermato che le partite sono diverse: da un lato la sospensione delle concessioni, dall’altro gli extra profitti. “Quest’ultima è la partita più importante - ha ribadito -. Il dialogo con il governo su questo va ripreso, anche perché è la discussione su questo tema che farà la vera differenza, ha sottolineato nuovamente. L’interlocuzione con i concessionari fa immaginare che la contropartita sarà immediata, anche se posticipando le concessioni non avremo risolto tutti i problemi, soprattutto se dovesse perdurare l’attuale avversa congiuntura”. Il dirigente generale del dipartimento ambiente Roberto Andreatta ha aggiunto che il ddl non è solo localistico, ma ha una valenza di sviluppo dell’intero sistema idroelettrico. Sebbene non affronti direttamente il tema del prelievo degli extra profitti, ne fa comunque un cenno quando fa riferimento ai canoni legati al prezzo dell’energia.

Lorenzo Ossanna (Patt) ha detto di guardare più al messaggio: la proroga non può che mettere tutti d’accordo e politicamente non si può che essere d’accordo. Il rischio è grande ed è necessario procedere convintamente in questa direzione, anche per le piccole concessioni, seppure per quelle non è ancora il momento.

Ivano Job (Misto) ha osservato “che dal punto di vista politico dobbiamo tutelare soprattutto i cittadini trentini, ma l’impressione di disagio sul territorio è tangibile. Anche questo provvedimento che voteremo farà emergere delle perplessità. Va bene dare un messaggio, fare un tentativo positivo, ma alla fine al Trentino interessano le bollette e se queste non avranno nessuna variazione, sarà difficile da digerire e dobbiamo politicamente prepararci a risponderne”. Ha annunciato il voto di astensione anche per le perplessità in merito al realistico rischio di impugnativa, riservandosi di intervenire nuovamente in aula.

 



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