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Qual è la mela più antica

gio 27 ott 2022 09:10 • Dalla redazione

Sergio Branz racconta di come ne ha recuperato una di oltre 100 anni

CASEZ. Pomaria, la due giorni dedicata alla frutticoltura delle Valli del Noce, è ritornata a Casez nel borgo antico al centro della valle dove era nata. Ha sbaragliato, segnando record imprevedibili sia per il numero di visitatori sia per i nuovi spazi espositivi. La mela non conosce confini, lo testimonia la numerosa presenza di persone e l'entusiasmo di una miriade di bambini.

Nuovi spazi con l'apertura dei "vouti" (avvolti in antiche case) che fino a Pomaria 2022 erano rimasti sconosciuti. In uno di questi, al centro della piazza principale, ha trovato ospitalità l'associazione Strada della Mela e dei Sapori delle Valli del Noce. La messa in mostra delle mele antiche con assaggio e la presenza di un succo di fragranti frutti coltivati nel frutteto storico di Cles, hanno intasato in più momenti l'accesso allo stand.

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Molte le domande e sempre tempestive le risposte, ma per una in particolare bocche cucite. Quale mela è la più antica? Risposta non semplice da trovare. Sergio Branz, piccolo frutticoltore di Casez ed ex pubblicista del Trentino, ci racconta che in un suo appezzamento raccoglie ogni anno da una rigogliosa pianta alcuni cesti di meravigliose Fragone. Una mela che alla fine dell'Ottocento era consuetudine avere nei prati sotto l'abitato di Mione nel comune di Rumo

"Negli anni '80 un cittadino di Mione, Davide Vallorzi, classe 1899, ultima sfornata di giovani chiamati dall'Austria al fronte, mi ha raccontato che quando aveva dieci anni, con suo padre andava nei prati di famiglia sotto a Mione. Li si faceva il terzo sfalcio del fieno e raccoglievano le Fraione, nome derivante dal dialetto rumero. Sono mele di qualità, perché si conservavano a lungo nelle cantine, addirittura fino a giugno. Davide Vallorzi mi ha raccontato che una parte di questo raccolto, con un carro trainato dai buoi, dopo venti giorni di viaggio arrivava a Vienna dove le mele venivano vendute e una parte finiva sulle tavole imbandite degli Asburgo. Il racconto è terminato indicandomi dove erano coltivate le mele, nei suoi prati sotto a Mione, ormai diventati boscaglia dove cresce solo muschio e licheni. La primavera successiva sono andato a prelevare alcune gemme che ho innestato e oggi sono in un mio frutteto rigogliosa pianta di fragone, una mela che ha oltre 100 anni."



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