lun 19 dic 2022 15:12 • Dalla redazione
L'inaugurazione venerdì 16 dicembre alle ore 18.00 alle Gallerie
TRENTO. Alle Gallerie di Piedicastello è aperta la mostra "Al lavoro! La migrazione trentina verso il Tirolo del nord nel XIX secolo": un'esposizione che mette a fuoco le ricadute sociali, economiche e politiche dello spostamento di molti abitanti del Trentino verso la parte settentrionale del Tirolo nell'Ottocento.
Sin dal tardo Medioevo il Tirolo è un territorio
plurilingue. Intenso è il contatto tra le aree di lingua tedesca e quelle di
lingua italiana, diversità culturali e linguistiche caratterizzano la vita
della comunità .
Nel XIX secolo, sulla scia dei cambiamenti socio-economici, si rafforza il
movimento migratorio. Molti abitanti del Trentino si trasferiscono nella parte
settentrionale del Tirolo e trovano lavoro nella costruzione della rete
ferroviaria, nel settore edile e tessile, o compiono qui gli studi
universitari.
In seguito l"italianizzazione e le ideologie nazionalistiche sono un terreno
fertile dove attecchiscono gli estremismi, e i conflitti sociali vengono
reinterpretati come problemi linguistici.
L"incapacità delle élite politiche di concedere un"autonomia al Trentino
favorisce ulteriormente l"esasperarsi di tali posizioni. Le tensioni
raggiungono l"apice nel 1904 con i "Fatti di Innsbruck", ossia i sanguinosi
scontri in cui si affrontarono studenti tedeschi di matrice nazionalistica e
studenti di madrelingua italiana.
Nel Tirolo l"elemento italiano verrà percepito sempre più come un corpo
estraneo, ma esso ha contribuito sino ad oggi a plasmare l"identità tirolese.
La mostra "Al lavoro!", che analizza la migrazione trentina da una prospettiva nord tirolese, è stata realizzata dal Museo dell"Arte Popolare Tirolese di Innsbruck in cooperazione con il Centro Migranti del Tirolo (ZeMiT); è stata allestita a Innsbruck nel 2021 in occasione dell'anno dei Musei dell"Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino e approda ora alle Gallerie, dove sarà visitabile fino al 16 aprile 2023.
Questo riallestimento, curato dal Museo dell'Arte Popolare Tirolese, è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Museo storico del Trentino e l'Ufficio emigrazione-Umst Coordinamento enti locali, politiche territoriali e della montagna della Provincia autonoma di Trento.