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Una sagra d'arte e storia

lun 10 ago 2020 10:08 • By: Alberto Mosca

A Cassana, in occasione della festa del patrono San Tommaso, i residenti hanno ammirato gli affreschi recentemente scoperti

Un frammento dell'Ultima Cena

Una sagra speciale quella di Cassana, nel comune di Caldes, festeggiata ieri, domenica 9 agosto. La tradizionale festa di San Tommaso infatti è stata caratterizzata dall’eccezionale apertura al pubblico della chiesa del paese in fase di restauro: lavori che hanno svelato importantissimi affreschi.

Così, dopo la Messa celebrata all’aperto nel piccolo parco antistante la chiesa, il folto gruppo di residenti, con il parroco don Renato Pellegrini e il sindaco Antonio Maini, ha potuto accedere alla chiesa, così ricca di novità rispetto ad un recente passato. Un lungo pannello illustrativo all’interno della navata era lì per offrire ai curiosi tutte le informazioni necessarie.

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Gli affreschi tre e quattrocenteschi sono stati scoperti nel 2015, in occasione dei lavori di restauro architettonico della chiesa promossi dalla Parrocchia di San Giacomo maggiore e in parte finanziati dalla Provincia autonoma di Trento.

Tra le opere da segnalare troviamo, all’esterno un San Cristoforo i frammenti di un’Ultima Cena e parte di una figura nimbata, riconducibile quest'ultima, per ragioni stilistiche, a una bottega di pittori itineranti di provenienza lombarda, nota con il nome convenzionale di Maestro di Sommacampagna, attiva in Trentino tra il 1366 e il 1380 circa.

All'interno, sulla parete sud, sono stati ritrovati due cicli sovrapposti: il più antico databile al terzo quarto del XIV secolo - con figure di santi e sante, tra cui Santa Margherita, l'altro al terzo quarto del Quattrocento - Ultima Cena, San Salvatore, Santo Stefano e San Rocco -, attribuibile a un pittore di ambito lombardo.

Da Cassana. la vista sulla chiesa e la Val di Sole

Invece, sulla parete dell'arco santo a destra, sotto lo scialbo sono riapparsi un frammento di Crocifissione e un riquadro con San Pietro, quest'ultimo riferibile a un anonimo frescante trecentesco, che è stato proposto di chiamare convenzionalmente Maestro di Cassana, che ha lasciato tracce del suo lavoro anche nella chiesa di Corte Inferiore e a Rumo in Val di Non.



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