mer 14 giu 2023 10:06 • Dalla redazione
Una lettrice nonesa scrive a NOS Magazine: 'Basta ipocrisie sulla pelle degli altri. Il Trentino non è un safari'
Ancora sull'orso: riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice dalla Val di Non.
Mi chiamo Francesca.
Sono mamma di tre figli. Abito nella Val di Non. Amo il bosco con i suoi colori
e i suoi profumi ma chi ci va più? Sul poggiolo stiamo. Abitiamo circondati dai
boschi ma non li possiamo abitare. Non lo possiamo fare più perché non è più
casa nostra. Io non posso più vivere la montagna perché rischio la mia vita e
quella dei miei figli perché so ora più che mai che è molto probabile
l’incontro/scontro con un orso perché ce ne sono troppi.
Quanti? Nessuno con
certezza lo sa e questo è emblematico. Lo capisce anche un idiota che qualcuno
non se ne è occupato affatto. Non c’è un censimento. E ora mi rivolgo a chi
permette tutto ciò: volete lasciarli tutti qui facendo finta che il problema
non esista? Ebbene, fatelo ma io cittadina trentina devo poter difendere la mia
vita. Voglio sapere con precisione chirurgica e in tempo reale dove si trovano
affinché io non li disturbi. Io non voglio incontrarlo nemmeno per sbaglio.
Siamo in un’epoca digitalizzata? Questa è l’unica arma di difesa. Io voglio
sapere dove si trovano così so dove andare e dove no. Chiedo troppo? Allora chi
ha deciso questo, se li prende tutti (madri con cuccioli, cugini, zii, nonni) e
se li porta anni luce lontano da qui. L’ Alaska è un posto perfetto, scegliete
voi. Non posso vivere trincerata sul mio poggiolo. Voi, lo fareste? Basta ipocrisie
sulla pelle degli altri. Il Trentino non è un safari.
Spero che di questo sfogo non rimangano solo parole al vento perché non c’è più
sordo di chi non vuol sentire.
Francesca Zuppini