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Protezione civile, così si gestisce il 'rischio residuo'

gio 11 apr 2024 16:04 • Dalla redazione

Alleanza tra Federazione dei Vigili del fuoco volontari, Servizio Bacini montani e Ufficio Dighe: 13 incontri sul territorio

TRENTO. Confronto e collaborazione sono elementi essenziali per il sistema di Protezione civile del Trentino e le sue Strutture operative. Parte da questo presupposto l"iniziativa del Servizio Bacini montani con l'Ufficio Dighe del Servizio Prevenzione rischi e Cue della Provincia che, in collaborazione con la Federazione dei Corpi dei Vigili del fuoco volontari del Trentino e il Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, vuole rafforzare la sinergia e il coordinamento soprattutto in occasione delle allerte meteo e delle situazioni di emergenza ed accrescere la consapevolezza della popolazione trentina in merito alla gestione dei cosiddetti "rischi residui". Per questo motivo, tredici appuntamenti con cadenza settimanale interesseranno le diverse Unioni distrettuali: il primo appuntamento si è tenuto nei giorni scorsi negli spazi della caserma dei Vigili del fuoco volontari di Avio. "Un territorio montano come il Trentino è caratterizzato da una straordinaria variabilità geologica e morfologica, che è sinonimo di bellezza naturale, ma anche di fragilità " osserva il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che evidenzia come gli elementi di rischio non possano essere azzerati: "Per questo motivo, è fondamentale prendere coscienza delle criticità che caratterizzano i diversi territori e non farsi cogliere alla sprovvista in caso di emergenza, intervenendo in maniera tempestiva e puntuale sulla base degli strumenti a disposizione e delle esperienze pregresse".

Nel corso di questi incontri, sono invitati a partecipare gli amministratori comunali e in primo luogo i sindaci, in considerazione del loro ruolo di massima autorità di protezione civile locale. Sono proprio i primi cittadini, infatti, che in caso di necessità sono chiamati a emanare ordinanze di chiusura di strutture e infrastrutture, ma anche di evacuazione di edifici, qualora le persone ospitate siano esposte a rischi rilevanti.

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La Protezione civile trentina è caratterizzata da componenti professionali quali il Servizio Bacini montani, il Servizio Prevenzione rischi e Centrale unica per l"emergenza, il Servizio Antincendi e Protezione civile, e da componenti volontarie tra cui spiccano - non solo in ragione del loro numero - i Vigili del fuoco volontari, che possono essere connotati come le prime "sentinelle" dislocate a presidio del territorio e della sicurezza di cittadini e ospiti. La loro capillare presenza sul territorio è testimoniata dal fatto che i Vigili del fuoco sono potenzialmente in grado di schierare un loro membro su tutti i 6.200 chilometri quadrati che compongono il territorio provinciale.
L"amalgama tra le diverse componenti della Protezione civile è ovviamente fondamentale, e pertanto il primo obiettivo di questi incontri è quello di migliorare ulteriormente la reciproca conoscenza e collaborazione.
Altrettanto importante è il coinvolgimento su questi temi di tutta la popolazione trentina che "“ utilizzando un"immagine tipica del mondo del basket "“ può essere considerata come "il sesto uomo" della Protezione civile: l"efficacia degli interventi effettuati in occasione di fenomeni calamitosi può essere infatti vanificata in tutto o in parte dai comportamenti imprudenti di chi, ad esempio, percorre un ponte o sosta su un argine durante un"alluvione o, più banalmente, alla guida di un veicolo non mantiene un"adeguata distanza dal veicolo che lo precede. Troppo spesso i Vigili del fuoco sono chiamati a fronteggiare le conseguenze di questi comportamenti scorretti, che vengono stigmatizzati anche negli avvisi di allerta emanati dalla Protezione civile, laddove sta scritto: "Si comunica alla popolazione la necessità di: porre massima attenzione alle condizioni dei luoghi da percorrere, anche con automezzi e veicoli; evitare di immettersi in aree che presentino, o possono presentare, condizioni anomale o di pericolo; evitare di avvicinarsi ai corsi d"acqua, alle piste ciclabili prossime ai corsi d"acqua, a zone depresse (conche e sottopassi), alle rampe ed ai versanti che possono subire smottamenti. Si ricorda inoltre di comunicare tempestivamente al numero unico 112 eventuali situazioni di emergenza". In tal senso, ogni singolo cittadino e la collettività nel suo insieme sono chiamati a svolgere il fondamentale ruolo di "sesto uomo" della Protezione civile, che potrà così compiere un importantissimo salto di qualità .
Sul tema della comunicazione dei "rischi residui" s"inserisce l"iniziativa che negli ultimi anni scolastici ha visto la distribuzione a oltre quattromila studenti delle scuole secondarie di primo grado della pubblicazione "Alluvioni a catinelle: meglio anticipare!" che invita non solo gli studenti, ma anche i loro familiari, a interrogarsi sui comportamenti da assumere in caso di allerte o di emergenze alluvionali. Anche quest"ultima iniziativa ha visto la fondamentale partecipazione dei Vigili del fuoco volontari, che costituiscono ancora oggi un"importante attrattiva per tutte le ragazze e i ragazzi che vogliono mettersi in gioco a favore della loro comunità , dedicandosi a un"attività di volontariato certamente impegnativa, ma al tempo stesso coinvolgente e gratificante.



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