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Non lasciamoci influenzare

ven 13 mar 2020 12:03 • By: Alberto Mosca

Corsi e ricorsi nelle grandi pandemie della storia, dalla peste antonina a Covid19

Pandemia: una parola che torna a diventare popolare dopo oltre mezzo secolo: l’ultima infatti ad essere affrontata fu quella diventata celebre come l’influenza “asiatica”. Si trattò di una pandemia influenzale di origine aviaria, che tra il 1957 e il 1960 causò la morte di circa 2 milioni di persone in tutto il mondo. Il morbo partì da Singapore e il virus venne isolato in Cina nel 1954. La messa a punto di un vaccino peraltro, limitò la diffusione e la mortalità: tuttavia, stagionalmente si manifestò fino al 1968. In Italia l’asiatica colpì circa 26 milioni di persone, tra cui l’85% della popolazione tra i 6 e i 14 anni: tra essi, tanto per dire, anche il padre di chi scrive. I morti totali furono circa 30.000.

Ma la più grande pandemia influenzale della storia del genere umano fu la famigerata “Spagnola”: contagiò tra 500 milioni e 1 miliardo di persone in tutto il mondo, arrivando fino alle sperdute isole del Pacifico e nella zona artica. I morti sono stimati tra i 50 e i 100 milioni di individui, di cui 22 in Europa e 10.000 in Trentino. La malattia apparve alla fine del 1918, partendo da focolai posti in Francia, nel Massachusetts (Usa) e in Sierra Leone, andando a colpire una popolazione europea stremata da quattro anni di guerra e perdurando fino al 1920. A dispetto del suo nome, il virus influenzale non partì dalla Spagna: ma si trattava di un paese neutrale nella Prima guerra mondiale, per cui la stampa non era soggetta alla censura, tanto da informare sul contagio. Al contrario, nei paesi impegnati nel conflitto, la notizia del diffondersi del contagio venne inizialmente nascosto: per questo un po’ tutti si erano convinti che l’influenza fosse “spagnola”. Negli anni della pandemia vennero prese misure sanitarie che ricordano quelle di questi giorni:chiusura di scuole e attività, limitazioni negli spostamenti, uso di mascherine, divieto a uscire di casa.

Autoroen Aprile

I primi casi di spagnola in Italia si ebbero nel vicentino, a Sassano: dopo di che arrivò anche in Trentino e nelle valli del Noce: ma le migliaia di vittime di quei mesi quasi sempre sono rubricate come uccise dall’influenza, dalla febbre, dalla polmonite, la bronchite, la tubercolosi,segno della terribile novità rappresentata da quella pandemia.


Le grandi epidemie nella storia dell’umanità

430 a.C. una febbre tifoide colpì la Grecia durante la guerra del Peloponneso, uccidendo in quattro anni un quarto della popolazione di Atene. Ilcontagio non si diffuse perché esso uccideva così velocemente da non dare alle persone infette di portarlo in giro.

165-180 d.C. un’epidemia di vaiolo, nota come “peste antonina” dal nome dell’imperatore Antonino Pio, colpì Roma, portata dalle legioni di stanzanel Vicino Oriente. I morti furono 5 milioni. L’epidemia replicò tra il 251 e il 266.

Il vaiolo è stato eradicato dal pianeta nel 1979: esso, portato nel Nuovo Mondo dagli europei, falcidiò a più riprese quelle popolazioni, che mai erano entrate in contatto con quel patogeno. Nel 1520, lo stesso imperatore azteco Montezuma venne ucciso dal vaiolo, insieme ad una gran parte della popolazione di Tenochtitlan, portando a morte circa 150.000 persone. Similmente agì il morbillo in Sudamerica nel corso del XVII secolo.

541: la peste di Giustiniano, la prima conosciuta. Partì dall’Egitto e quindi a Costantinopoli: lo storico bizantino Procopio riferisce che morirono quasi la metà degli abitanti della città; si estese uccidendo il 25% della popolazione insediata intorno al Mediterraneo orientale.

1347-1352: quasi mille anni dopo, ancora una volta, la peste bubbonica tornò in Europa, portata dai Tartari in Crimea e poi in occidente dai mercanti italiani. Uccise quasi un terzo della popolazione europea, in un numero stimato in circa 25-30 milioni di persone. La peste avrebbe poi continuato periodicamente a comparire in Europa, fino alla XVIII secolo. La più famosa replica resta quella manzoniana del 1630-1636, che abbiamo testimoniata nelle valli del Noce, con varie centinaia di vittime.

Varie sono state anche le apparizioni del tifo: nel 1489 in Spagna, nel 1528 in Italia, nel 1542 nei Balcani. Il tifo falcidiò pure l’armata napoleonica nel 1811-1812.

Infine il colera, endemico in India e poi giunto in Cina e dall’altra parte in Europa: le principali pandemie furono quelle del 1829-1875, con gli episodi in Trentino del 1836 e quello, gravissimo del 1855: in quell’anno solo in Val di Non morirono 1300 persone, 6200 in Trentino.

1981: l’epidemia di Aids (Sindrome da immunodeficienza acquisita) si diffuse in tutto il mondo provocando circa tre milioni di vittime.

2003: dalla Cina arriva la Sars, che tuttavia limitò la propria diffusione pressoché all’Estremo Oriente.

2009-2010: l’influenza A H1N1,detta “suina”, per la sua origine, ebbe origine in Messico, estendendosi poi circa 80 paesi.

2019-2020: è storia di questi giorni la pandemia da Covid-19,dichiarata dall’Oms lo scorso 11 marzo 2020.

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