Cultura Val di Sole

Rosina e la Erre di Resistere

A Dimaro il teatro racconta la resistenza civile: il 24 ottobre 2025 in scena lo spettacolo di Un Paese nelle Nuvole

Rosina e la Erre di Resistere

DIMARO. Venerdì 24 ottobre alle 20.30, al teatro comunale di Dimaro, andrà in scena lo spettacolo “Rosina e la Erre di Resistere”. Si tratta della seconda tappa del progetto teatrale “Giacomo Matteotti, la protesta dell’anima del mondo”, promosso dalla compagnia Un Paese nelle Nuvole con la partecipazione degli alunni e degli insegnanti della Scuola Secondaria a Indirizzo Musicale di Malé. L’iniziativa, sostenuta da Fondazione Caritro, Comune di Dimaro Folgarida, BIM dell’Adige e Comunità della Val di Sole, proporrà un racconto corale e intenso che intreccia memoria storica, educazione civica e partecipazione giovanile.

Scritto e diretto da Maria Teresa Dalla Torre, lo spettacolo percorre un arco temporale che va dagli anni Trenta al secondo dopoguerra, mettendo in luce episodi di Resistenza civile in Val di Sole.

Al centro della narrazione, la figura di Rosina, una giovane di Celentino che cresce durante il fascismo e la guerra, attraversando con sguardo ingenuo e poi consapevole le trasformazioni di un’Italia lacerata. La sua storia si chiude simbolicamente con il voto del 1948, primo esercizio democratico dell’Italia liberata.

Attraverso le voci narranti di Claudia Tessaro, Emanuela Gentilini, Fabio Bezzi e della stessa Dalla Torre, e con l’accompagnamento musicale curato da studenti e docenti delle classi IA, IIA e IIIA, lo spettacolo ha dato voce a una Resistenza spesso dimenticata: quella senza armi, fatta di scelte silenziose e coraggiose. Disertori, famiglie che nascosero ebrei e fuggiaschi, donne e uomini che rischiarono tutto per proteggere vite altrui: sono loro i protagonisti di una memoria che il teatro restituisce con forza e delicatezza.

Il progetto, nato due anni fa, ha già raccontato le biografie di Giacomo Matteotti e delle donne che ne hanno attraversato la vita, da Velia Titta a Anna Kuliscioff. Con “Rosina e la Erre di Resistere”, si rinnova l’impegno a fare del teatro uno strumento di riflessione collettiva, capace di restituire senso al presente attraverso il racconto del passato. In un’epoca segnata da nuove forme di alienazione e smarrimento, la memoria storica si conferma così un bene comune da coltivare, condividere e tramandare.