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Alle origini del Talento dell’Anaunia

dom 01 nov 2020 • By: Moira Barbacovi

Una nuova rubrica per l'identità delle Valli del Noce

Il Trentino è una delle terre più attrattive e affascinanti per Natura, Paesaggi, Cooperazione, Sport, Accoglienza Turistica, Gestione dell’ambiente, Gestione economica, Gestione della complessità interculturale e transnazionale. Spesso è riconosciuto a livello nazionale e internazionale per le competenze ai massimi livelli in tali campi. Delegazioni di studiosi vengono a conoscerle e a ispirarsi; allo stesso modo un numero sempre maggiore di turisti arrivano ad ammirarle e goderle. Le Valli di Non e di Sole, le Valli del Noce ne sono storicamente protagoniste importanti nella fondazione, nello sviluppo e nel disegnarne il futuro.

Nei casi come questi in cui assistiamo all’espressione di competenze ai massimi livelli, agite in specifici ambiti e riconosciute da altri all’esterno, siamo in presenza di talento. Il talento infatti non è solo quello appartenente ai miti come Michelangelo; il talento è anche quello che si esprime nella vita quotidiana attraverso azioni, scelte, valori verso ciò che si fa, nei rapporti con le persone e la comunità che incontriamo ogni giorno, nei sentimenti che proviamo verso la vita e nei confronti dell’ambiente in cui viviamo.

Quali sono i valori e le forze umane che hanno consentito a tali terre di eccellere nei diversi ambiti? Conoscerli è importante perché sono collegati profondamente alla nostra identità, ed è fondamentale, soprattutto oggi, in cui viviamo in uno scenario di globalizzazione. Una parte della vita economica, sociale, lavorativa si svolge (di persona o da remoto) a contatto con l’esterno. Poter contare sulla consapevolezza delle proprie radici consente di imprimere maggior vigore a noi stessi nel rapporto con l’altro e di affermarci con serenità, padronanza, coraggio e consapevolezza. Consente inoltre di andare nel mondo a costruire un futuro professionale e di studio con la forza dei nonni nel cuore, di rimanere o tornare, di vivere e costruire nella propria terra, consapevoli di essere parte di una staffetta generazionale capace di grandi opere universalmente riconosciute e apprezzate.

Conoscere i pilastri della propria identità induce anche a far emergere le forze più profonde che originano, sostengono e indirizzano il talento delle donne e degli uomini nei vari campi in cui siamo eccellenze per perpetrarlo.

Qual è il rapporto delle persone con il proprio talento per svilupparlo al massimo? Il talento non è mai isolato, bensì comunitario, quindi quali sono le virtù e le abilità della comunità che ne hanno consentito la prosperità corale?

Infine, il talento, così come il fiore, può sbocciare solo in una terra fertile; anche l’Anaunia deve aver creato un territorio fecondo all’espressione delle eccellenze. Quali sono dunque le caratteristiche che l’ha resa tale?

Quale il rapporto tra ambiente e abitanti che ha stimolato l’espressione del talento? Come mantenere queste condizioni in futuro?

La rubrica si propone di compiere un viaggio alla scoperta dei valori dell’identità culturale dell’Anaunia, per poi andare oltre, giungere fino alle origini del talento, e inoltrarci nelle forze che lo caratterizzano, lo sostengono e lo alimentano. Un percorso condotto attraverso esperienze, emozioni, storia e tradizione. L’obiettivo è svelare, valorizzare, sviluppare la cultura delle Valli del Noce in termini di valori e di forze umane e metterla a fuoco per prendere coscienza della filosofia, degli ingredienti che la compongono e la alimentano.

Identità e talento, cura e amore per il territorio, indipendenza di pensiero, visione, azione e scelta sembrano essere i pilastri su cui poggiano storicamente le nostre forze, seppur all’interno degli spazi riservatici dai vari contesti governativi che si sono avvicendati.

Esserne coscienti permette ai giovani di trovare nelle loro radici l’orgoglio dell’appartenenza a una terra speciale per bellezza e produttività; al pari consente a coloro che sono stati i protagonisti della storia di essere omaggiati con gratitudine per il loro impegno.

Storia e tradizione, bellezza e innovazione, natura e cultura potranno continuare a essere al centro dello sviluppo del territorio e del benessere delle persone che vi abitano, soprattutto se saremo sempre capaci di affermare la centralità dell’autogoverno e di promuovere le potenzialità e le vocazioni che lo caratterizzano. 


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