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La neve che fa freddo

mar 23 feb 2021 11:02 • By: Giacomo Poletti

La presenza di un'abbondante coltre nevosa influisce anche sulle temperature

-12.2°C a Cles, -14.3°C Malé e -15.4°C a Mezzana: sono queste le temperature più basse dell’inverno 2020/21 misurate l’11 gennaio da Meteotrentino nei tre centri lungo la valle del Noce. La stagione ha visto parecchia neve – un paesaggio bianco d’altri tempi per quasi due mesi! – e valori termici freddi a gennaio, tuttavia sopra le medie di temperatura sia a dicembre sia a febbraio. Viene da chiedersi quale sia “l’ingrediente” capace di tenere basse le temperature: a giocare un ruolo il più delle volte sconosciuto ma invece basilare è la neve e se ricordate, l’11 gennaio era già abbondante sul nostro territorio.

Decisivo è, in primis, il colore del manto: come noto, il bianco è molto efficace nel riflettere i raggi solari. Quando campi e boschi sono coperti da un bel strato di neve, gran parte della radiazione solare viene “rispedita” al mittente e le temperature diurne non salgono. Un effetto determinante ad esempio per il clima dell’Oceano Artico, dove la sparizione della banchisa artica, bianca, lascia scoperto il mare, più scuro, con grandi effetti di riscaldamento.

C’è poi da aggiungere un’altra proprietà speciale della neve. Per fondere il ghiaccio di cui è composta viene assorbito molto calore. In poche parole, la neve fondendo assorbe grandi quantità di energia dall’ambiente, raffreddandolo: esattamente come un cubetto di ghiaccio che fondendo va a raffreddare un aperitivo. Le temperature, così, ancora una volta restano vicine a 0°C anche in un pomeriggio di sole. Ma non è finita.

Un altro effetto della neve è la sua capacità di perdere calore (la cosiddetta emissività). Pochi altri materiali riescono a perdere calore così bene in una notte serena. Uno strato nevoso, inoltre, può isolarci da un terreno magari ancora piuttosto tiepido, favorendo ancora una volta le basse temperature. Tutti questi fattori rendono la neve il miglior materiale naturale per “creare” freddo, tanto da influenzare gli andamenti climatici. Va infatti detto che un clima più caldo sfavorisce le nevicate, ma, d’altro canto, come abbiamo visto l’assenza stessa di neve porta a sua volta a un clima più caldo: un meccanismo quindi che tende ad autoalimentarsi e che contribuisce a rendere i nostri inverni – soprattutto quando la neve manca – più caldi di quelli del passato.



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