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SuperBonus delle meraviglie?

Cedibilità del credito d’imposta: un affare oppure no?

mer 18 ago 2021 09:08 • By: Albino Leonardi

L'approfondimento su un aspetto particolarmente attrattivo dei bonus edilizi

Un aspetto particolarmente attrattivo dei bonus edilizi riguarda la cedibilità alle banche del relativo credito d'imposta.

Una vera novità per le detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie su cui si è discusso molto, talvolta senza dare una corretta informazione. Nessuno, ad esempio, potrebbe immaginare che – cedendo il credito d'imposta – probabilmente fa uno dei peggiori investimenti finanziari sul mercato. Vediamo perché.

Il sistema bancario acquista il nominale delle detrazioni fiscali ad uno sconto medio del 20% circa, ossia paga 80 un credito d'imposta pari a 100. Se prendiamo il "bonus facciate" (la detrazione pari al 90% sulla spesa sostenuta, senza limite di spesa, su dieci anni) nell'esempio di cui sopra abbiamo che un bonus pari a 90 (su 100 di spesa), viene pagato 72 (80% del bonus): la banca trattiene quindi un importo di 18 per interessi (anticipati).

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Se il contribuente, anziché optare per la cessione del credito, pagasse per intero i lavori e decidesse di trattenere il credito, eviterebbe di pagare 18 di interesse, trattenendo un interesse di 18 su un capitale di 72: un rendimento 7/8 volte maggiore a quello di un BTP di pari durata (senza contare che nel caso del BTP la rimborso del capitale si ha allo scadere del decimo anno, mentre nel caso della detrazione fiscale il rimborso avverrebbe per quote costanti lungo i dieci anni, o la durata prevista per la detrazione).

Chiaro che questo è un discorso meno significativo per i contribuenti che non hanno un reddito tale da maturare un debito fiscale (i cosiddetti "incapienti"). Tuttavia non è detto che, in periodo di tassi molto modesti, non risulti comunque conveniente indebitarsi per pagare i lavori e beneficiari della detrazione.

Insomma i bonus edilizi rappresentano sì una occasione storica per il rinnovo/ripristino di edifici. Ma anche un gigantesco drenaggio di risorse a favore dei "commercianti di denaro" (quelli che, un Tizio, molti anni fa volle scacciare dal Tempio), che molte volte sono gli stessi che finanziano gli accaparramenti di materie prime da parte degli speculatori.

Aspettiamo che torni il "Tizio" o diciamo qualcosa?

 



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