PREDAIA. È stato
svelato questa mattina, 1° ottobre 2024, nella suggestiva cornice della miniera
di San Romedio, nel comune di Predaia, Intacture,
l’innovativo progetto promosso da Trentino
DataMine e finanziato dai fondi del PNRR.
Una sfida architetturale, ingegneristica e tecnologica che ha l’obiettivo di
dare vita a un’infrastruttura digitale
di ultima generazione che si sviluppa nel cuore della montagna trentina, a
solo 40 chilometri da Trento, in un ambiente naturale che offre condizioni
ottimali in termini di protezione da
inquinamento elettromagnetico e di sicurezza dei dati. Un data centre
futuristico, unico nel suo genere in Europa, che non solo fa propri i principi di ecologia e sostenibilità
ambientale – a partire da un limitato consumo di suolo fino al risparmio
energetico – ma che si propone diventare anche un importante polo di innovazione, dove ricerca e sviluppo possano tradursi in
applicazioni pratiche nell’ambito delle scienze della vita, dell’intelligenza artificiale,
della transizione energetica e della cyber sicurezza.
L’avvio del data centre è fissato per il 2026. In questo
momento Trentino DataMine, società
nata da un partenariato pubblico privato costituito dall’Università degli Studi di Trento (soggetto attuatore e guida
scientifica del progetto) e un gruppo di imprese (selezionato tramite gara
pubblica), tra cui Covi Costruzioni,
Dedagroup, il Gruppo GPI e ISA-Istituto Atesino di Sviluppo, sta realizzando i lavori
edili e infrastrutturali all’interno della miniera che porteranno alla
creazione della struttura per un investimento finanziario di 50,2
milioni di euro (18,4 da fondi del PNRR e 31,8 da risorse private). «Con questo progetto diventiamo oggi un punto di riferimento
europeo nella ricerca e nello sviluppo, contribuendo alla creazione di uno dei
pochi poli di innovazione digitale green a livello globale – ha commentato il
rettore dell’Università Flavio Deflorian
–. L’innovazione sostenibile è una delle chiavi per costruire un domani
migliore e ciò che realizzeremo qui è rivolto a creare soluzioni che abbiano un
impatto positivo sull’ambiente e sulla società».
Per Roberto Loro e Dennis Bonn,
rappresentanti della compagine privata all’interno del consiglio di
amministrazione di Trentino DataMine, i dati rappresentano «la materia prima
del nostro futuro. Noi aiuteremo aziende e organizzazioni a conservarli e
gestirli in modo sicuro e efficiente, all’interno di un ecosistema progettato
per generare benefici molteplici, attraverso servizi di co-location, le sinergie
con il mondo della ricerca e lo sviluppo di soluzioni per il territorio, l’ambiente
e la comunità». All’illustrazione del progetto hanno preso parte anche l’assessore
provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca Achille Spinelli, che ha evidenziato
come la Provincia abbia fin da subito creduto nel progetto Trentino DataMine «per
la sua unicità e per la possibilità di unire mondi diversi con un linguaggio
comune», e la sindaca di Predaia Giuliana
Cova che ha espresso l’orgoglio della sua comunità per le opportunità e le
importanti ricadute che un centro come questo porteranno sul territorio.
Attualità
Intacture, la dimora naturale dei dati
Presentato il progetto del primo data center d’Europa all’interno di una miniera attiva
