ORTISÉ-MENAS. Era partito quasi per scommessa e ora festeggia 35 anni di ininterrotta attività. È il presepe vivente di Ortisé e Menas, piccole comunità di montagna nel comune di Mezzana.
Era la fine degli anni
Ottanta quando a un manipolo di volonterosi venne in mente di recuperare la
vecchia tradizione, andata dispersa, che vedeva i bambini dei paesi passare di
casa in casa la vigilia di Natale, portando una melodia natalizia e gli auguri
di buone feste. Dopo quell’inizio gli appuntamenti si sono rinnovati fino ad
arrivare al prestigioso e forse insperato traguardo dei 35 anni.
“Da allora - spiega Fausto Bresadola - questa bella
iniziativa ha visto alternarsi negli anni bambini e ragazzi, attraversando una
generazione e anche più. Infatti i bambini di allora sono i papà e le mamme dei
bambini e ragazzi che ripetono ora la comparsa”. Così, già dal primo
pomeriggio della vigilia si inizia a girare le case con questa canta natalizia,
portando un pensiero ed un augurio di buone feste, per arrivare infine alla
chiesa per la santa Messa della notte.
“Ogni anno - aggiunge
Bresadola - il contributo raccolto viene devoluto per iniziative umanitarie a
favore dei bambini meno fortunati”. Un’attenzione solidale che quest’anno ha
visto quale beneficiaria la Fondazione Tommasino Bacciotti Ets di Firenze, che
si occupa di bambini gravemente malati e delle loro famiglie, ma anche di
studio sui tumori infantili.
