MALÉ. Affollata assemblea degli allevatori solandri, stamattina nella sede della Comunità della Val di Sole. Numerosi i temi affrontati attraverso gli interventi di numerosi rappresentanti istituzionali accolti dal presidente della Comunità della Val di Sole, Lorenzo Cicolini.
Tra i presenti il presidente provincial Giacomo Broch, il direttore Massimo Gentili, il componente del cda Sergio Panizza e il presidente degli allevatori della Val di Sole Lorenzo Andreotti. Inoltre, hanno preso la parola l’assessore regionale Carlo Daldoss e l’assessora provinciale Giulia Zanotelli, il presidente della Cassa Rurale Val di Sole, Claudio Valorz, il vicepresidente Vito Pedergnana.
Tra le questioni aperte, l’andamento del mercato, la situazione delle malghe, l’accesso al credito per i giovani allevatori, la situazione dei caseifici tra secessioni e progetti di fusione.
L’occasione è stata utile per presentare
il libro, fresco di stampa, di Giovanni Martini, dedicato alla storia
dell’allevamento in Val di Sole e in Trentino negli ultimi due secoli.
Un
volume che attraverso i numeri e i documenti indaga l’evoluzione del settore,
con uno sguardo approfondito tra Otto e Novecento: un tempo racchiuso idealmente
dalle oceaniche fiere di San Matteo a Malé ai primi del Novecento, quando
praticamente tutti avevano anche solo una piccola stalla, e lo stato attuale
delle cose, con un’attività marginale ma che rimane decisiva se combinata alla
tutela del territorio alpino e al turismo. “Lo sforzo di raccogliere, studiare
e divulgare la storia e la memoria dell’attività zootecnica – ha detto Alberto
Mosca, che ha curato l’edizione per Nitida Immagine di Cles – può diventare
per il mondo degli allevatori un modo per presentare al pubblico lo straordinario
valore del proprio ruolo.
Nel corso di un millennio sono stati l’agricoltore e l’allevatore di
montagna ad aver disegnato il paesaggio solandro come oggi lo conosciamo”.
