SAN MICHELE. Si è tenuto a San Michele all'Adige,
presso l'aula magna della Fondazione Edmund Mach, un incontro di formazione
sulla gestione del rischio microbiologico nella trasformazione del latte
destinato ai gestori dei caseifici aziendali non associati Concast e delle
casere annesse alle malghe. Organizzata dal Coordinamento UU.OO. Igiene e
sanità pubblica veterinaria del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda
provinciale per i servizi sanitari, la giornata è stata aperta dall'assessore
provinciale alla salute e politiche sociali, che ha ricordato come i casi
registrati negli ultimi anni in Trentino di Sindrome Emolitico-Uremica da STEC
('Escherichia coli produttori di Shiga tossina'), in particolare quelli
verificatisi nei bambini, richiamano l'importanza di mantenere alta
l'attenzione per garantire la sicurezza alimentare, una sensibilità necessaria
e da sostenere, considerata in particolare l'Autonomia speciale del nostro
territorio. Molti gestori di casere e caseifici aziendali, che svolgono con
passione e impegno il proprio lavoro, hanno intrapreso negli anni scorsi un
percorso di controllo per aumentare la sicurezza dei prodotti offerti e
l'assessore ha ricordato la necessità di proseguire su questa strada, seguendo
le linee guida proposte dal Servizio veterinario, mettendo in pratica tutte le
procedure di autocontrollo sintetizzate nel manuale presentato nella giornata
formativa e aderendo a momenti come quello odierno. Portando i saluti della
Giunta e ricordando l'impegno dell'assessore all'agricoltura in questo settore,
l'assessore ha sottolineato la volontà del governo provinciale di accompagnare
i produttori in questi percorsi.
Il consumo di formaggi a latte crudo o non
pastorizzato non deve essere demonizzato, ma deve esserci maggiore
consapevolezza, sia da parte dei gestori di caseifici e casere riguardo alle
procedure di lavorazione, sia da parte dei cittadini: non è purtroppo possibile
garantire il “rischio zero” e pertanto alcune categorie di consumatori,
particolarmente sensibili, come bambini in età pediatrica, donne in gravidanza
e persone con un sistema immunitario compromesso, non devono consumare questi
prodotti. Il ruolo importante del Servizio veterinario pubblico aiuta a ridurre
notevolmente il rischio, ma all'attività di prevenzione e di tutela dei consumatori
si affianca la volontà di continuare a valorizzare le produzioni
lattiero-casearie ottenute in alpeggio o nelle piccole realtà locali, che
rappresentano delle eccellenze agro-alimentari del nostro territorio. L'assessore ha ricordato anche che recentemente è stato
siglato un protocollo di intesa tra la Provincia autonoma di Trento,
Federazione Trentina della Cooperazione e Apss, che formalizza alcune misure di
prevenzione del rischio STEC già applicate da molti caseifici trentini e
introduce ulteriori misure da adottare lungo tutta la catena distributiva, dal
caseificio al consumatore finale, per una corretta informazione. Un lavoro
di sinergia e collaborazione fra le istituzioni certamente impegnativo, che può
però contare su una realtà zootecnica ancora molto radicata nel territorio e
sulla collaborazione di professionisti qualificati e motivati.
L'obiettivo è
garantire che il Trentino continui a essere un territorio sicuro e attento alla
salute pubblica, attraverso un lavoro di squadra che coinvolga istituzioni,
ricerca scientifica e operatori sul campo. Ai saluti di apertura hanno preso parte anche il
direttore del Dipartimento prevenzione di Apss Maria Grazia Zuccali, il
dirigente del Centro trasferimento tecnologico FEM Maurizio Bottura
e il comandante dei NAS di Trento maggiore Federico Silvestri. La
mattinata è proseguita con alcuni interventi specialistici sul tema: il direttore
dell'U.O. Igiene e Sanità Pubblica veterinaria di Borgo Valsugana Paolo
Mantovani ha introdotto i lavori con gli aggiornamenti sull’esito dei
controlli effettuati nella stagione di alpeggio 2024; i ricercatori della
Fondazione E. Mach Elena Franciosi e Massimiliano Mazzucchi hanno
parlato, rispettivamente, dell'analisi e del monitoraggio del latte
alla stalla come arma di prevenzione del rischio STEC nei formaggi a latte
crudo e dell'igiene in mungitura attraverso il lavaggio e la sanificazione
degli impianti. Ha chiuso il panel dei relatori il coordinatore
delle UU.OO. Igiene e sanità pubblica veterinaria di Apss Roberto
Tezzele, che ha illustrato la nuova versione del “Manuale di autocontrollo
nelle casere”.
Attualità
Rischio microbiologico nella trasformazione del latte, una giornata di formazione
Alla FEM di San Michele all'Adige l'incontro aperto dall'assessore provinciale alla salute
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