SAN MICHELE. La viticoltura biologica è al centro dell’incontro tecnico che si è svolto questa mattina alla Fondazione Mach. Organizzata dal Centro Trasferimento Tecnologico, la giornata di presentazione delle prove sperimentali, che ha previsto interventi nell’aula magna e visita nei vigneti, ha riguardato la difesa dalle principali patologie della vite: peronospora e oidio. Sono stati presentati un approfondimento sul rame che, insieme allo zolfo, rimane il principale prodotto per la difesa della vite bio e una panoramica sulla viticoltura e il vino biologico a livello europeo.
In apertura è intervenuto il Presidente FEM Francesco
Spagnolli che ha sottolineato l'importanza delle giornate tecniche come
fondamentale momento di aggiornamento per il mondo agricolo che consente di
accrescere il bagaglio delle conoscenze tecniche per far fronte alla stagione
agricola, portando all'attenzione le questioni centrali del biologico come
l'uso del rame e l'importanza della fertilità del suolo.
Il responsabile dell’Unità Agricoltura Biologica e Qualità del suolo nonché
moderatore dell’incontro, Daniele Prodorutti, ha presentato i risultati
delle prove sperimentali di difesa in viticoltura; in particolare, Roberto
Zanzotti ha illustrato i risultati delle prove sperimentali svolte nel
corso degli anni con l’uso di prodotti a base di rame in viticoltura e Raffaella
Morelli ha messo in evidenza i fattori che influiscono sulla biodiversità
del suolo nei vigneti trentini.
La superficie viticola biologica provinciale ha registrato una contrazione nel
corso dell’ultimo anno. Cristina Micheloni dell’Associazione Italiana
Agricoltura Biologica ha approfondito la situazione della viticoltura biologica
tra clima, normativa e mercati e le prospettive a livello europeo.
Le prove sperimentali di difesa 2025 hanno avuto come obiettivo il controllo di
peronospora e oidio.
In particolare, sono state messe a confronto strategie di
difesa con rame, utilizzato da solo o in miscela con diversi formulati
commerciali a base di zolfo. Similmente a quanto osservato nel 2024, l’aggiunta
di zolfo ha permesso di incrementare significativamente l’efficacia del rame
contro peronospora, sia su foglie che su grappoli. Per la difesa dall'oidio,
tutti i prodotti a base di zolfo hanno consentito una riduzione significativa
della malattia rispetto al testimone non trattato e i formulati liquidi sono
risultati tendenzialmente migliori rispetto allo zolfo bagnabile.
Il rame rimane al momento il prodotto di riferimento per la difesa in
viticoltura biologica, nonostante la limitazione del quantitativo massimo
ammesso a livello europeo. Le prove sperimentali con l’uso di prodotti a base
di rame hanno messo in evidenza le correlazioni tra la dose distribuita e la
concentrazione di rame rilevata sulla vegetazione, l’impatto della bagnatura
fogliare sulla sua efficacia, la resistenza al dilavamento di diversi formulati
rameici e l’importanza della qualità della distribuzione. Sebbene il rame sia
il fungicida utilizzato e noto da maggiore tempo, rimangono ancora molte
domande aperte sull’ottimizzazione del suo impiego. Le direzioni più
promettenti per la sperimentazione includono lo sviluppo di formulazioni
innovative che ne migliorino la persistenza, la distribuzione e l’efficacia.
Quali fattori determinano la biodiversità del suolo nei vigneti trentini?
Il biota del suolo (l'insieme di tutti gli organismi viventi) è responsabile
dei processi biologici che avvengono nel suolo.
La composizione, la
biodiversità e l’attività degli organismi possono essere influenzate dalle
proprietà del suolo, dalla posizione geografica e dalle attività umane. È stato
presentato uno studio condotto nei vigneti trentini che mirava a comprendere l’effetto
delle caratteristiche del suolo e dell’attività viticola sul biota, in diversi
tipi di terreno. I risultati hanno mostrato che l’effetto delle caratteristiche
del suolo e dell’attività viticola sulla biodiversità degli organismi viventi
dipende dal tipo di suolo stesso. Lo studio mostra che capire i fattori
naturali e le pratiche agricole che influenzano gli organismi del terreno ci
aiuta a prevenire gli effetti negativi dei cambiamenti ambientali sulla vita e
sulle funzioni del suolo.
La viticoltura biologica tra clima, normativa e mercati
È stata presentata una panoramica sulla viticoltura e il vino biologico europeo
che si trova ad affrontare sfide climatiche, mercati in evoluzione, nuove norme
europee ed un crescente fardello burocratico. Nonostante le difficoltà del
settore in generale, non solo nel biologico, molti dei concetti caratterizzanti
il bio stanno transitando a tutta la viticoltura: l'attenzione alla gestione
del suolo, all’applicazione delle tecniche agronomiche prima della difesa diretta,
al ruolo della diversificazione e della biodiversità. Ciò sta rendendo
esplicito il ruolo del biologico quale leader attraverso l'esempio e l'essere
pioniere di modi diversi di interpretare e praticare l'agricoltura.
