ANGERS. Assomela ha partecipato, come da consuetudine e insieme ai propri soci, alla tradizionale conferenza Prognosfruit, tenutasi quest’anno ad Angers (Francia) e organizzata dall’Associazione Nazionale Mele e Pere di Francia (ANPP), in collaborazione con WAPA (Associazione Mondiale Mele e Pere) e Copa-Cogeca (Associazione delle Cooperative e dei Produttori Agricoli Europei). L’evento ha rappresentato un momento chiave di confronto per i produttori melicoli dell’Emisfero Nord dove analizzare le previsioni di produzione di mele per la stagione 2025/2026, e confrontarsi sulle tematiche che stanno caratterizzando il settore.
Le prospettive per la stagione 2025/2026
I dati presentati al Prognosfruit ci indicano che la stagione che sta partendo in questi giorni, ha buone potenzialità per risultare positiva per i produttori di mele, nonostante le diverse problematiche che sono state sottolineate anche durante il convegno svoltosi in Francia: la disponibilità sempre in calo di prodotti fitosanitari, il cambiamento climatico e le maggiori restrizioni a livello produttivo, la situazione europea che spesso manca di uniformità, e le continue tensioni globali che minacciano la stabilità del mercato. Ciò nonostante, le previsioni di produzione lasciano il comparto melicolo ottimista per la stagione entrante, dove ci si aspetta condizioni in linea con l’anno concluso, per quanto riguarda il mercato fresco e quello del trasformato, nel quale influirà la mancanza di prodotto di diversi paesi extra UE, come la Turchia. La produzione stimata, che si allinea a quella dell’anno precedente, lascia aperta una suggestione: che questi numeri rappresentino ora il nuovo potenziale produttivo europeo.
La situazione nell’Unione Europea
Le stime di produzione per il 2025 indicano un raccolto
di mele in Europa che anche quest’anno sarà inferiore al potenziale storico di
produzione, e che è stimato ad un totale di 10.455.000 tonnellate, un dato che
quindi risulta sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno e inferiore
del 7% rispetto alla media produttiva degli ultimi tre anni. La previsione di produzione per l’Europa si mantiene in
linea con il consuntivo dello scorso anno, pur evidenziando dinamiche diverse a
livello nazionale. La Polonia registra una ripresa dopo la scarsa produzione
del 2024, con una stima di 3.300.000 tonnellate (+3%). Incrementi significativi
si osservano anche in Germania (+15%) e in Francia (+4%), così come in
Repubblica Ceca e in Austria dove si tornerà a livelli normali, dopo l’ultimo
anno di considerevole calo.
Al contrario, a causa delle forti piogge primaverili,
si prevedono cali produttivi in Spagna (-8%), Portogallo (-3%) e Grecia (-27%).
In Scandinavia, la Danimarca mostra segnali di ripresa con un aumento del 14%,
mentre in Svezia la produzione si mantiene stabile rispetto alla media degli
anni precedenti. Dal punto di vista qualitativo, grazie ad una fioritura
generalmente abbondante e un’allegagione normale nella maggior parte dei paesi
europei, si prevede calibri leggermente superiori rispetto allo scorso anno,
con un ritardo generalizzato della raccolta di circa una settimana. L’andamento varietale Mentre la Golden delicious rimane sostanzialmente
stabile, con un leggero calo dell’1% a 2.059.000 tons., si conferma la tendenza
di ribasso per maggior parte delle varietà tradizionali. In particolare, la Red
delicious è prevista in calo di 19%, con una produzione stimata di 487.000
tons. Segno negativo anche per Granny Smith e per Fuji dove si prevede una
diminuzione di 3% e di 9% rispettivamente. Stabile la Gala, per la quale si prevede una produzione
di 1.429.000 tons mentre la Cripps Pink continua a crescere, raggiungendo il
volume di 330.000 tons con un +8% rispetto allo scorso anno. Rispetto alle varietà tradizionali continua invece la
corsa delle Nuove varietà club che superando le 680.000 tons., segnano una
crescita del 14% rispetto allo scorso anno. Uno sguardo alla situazione italiana Per l’Italia, la produzione totale è stimata in 2.248.025
tonnellate, con un calo del 3% rispetto allo scorso anno . A livello
regionale, si registra un aumento della produzione in Trentino (+5%), mentre è
previsto un leggero calo in Alto Adige (-3%) e nella maggior parte delle altre
regioni. Particolarmente significativa la flessione attesa in Piemonte (-15%),
che segue un’annata 2024 caratterizzata da rese elevate. In Veneto, la
produzione dovrebbe diminuire dell’11% rispetto al 2024, anche a causa di danni
provocati dalla grandine. Emilia-Romagna prevede un lieve calo rispetto al 2024
(-6%), così come il Friuli (-5%). La produzione biologica in Italia è anch’essa in calo,
con una diminuzione del 12% rispetto allo scorso anno. Con 164.099 tonnellate,
rappresenta circa il 7% dell’offerta complessiva. Si segnala una crescita della Golden Delicious del 3%, che
raggiunge una produzione di 688.
326 tonnellate, recuperando dopo i livelli
particolarmente bassi registrati nel 2024, ma ancora al di sotto del potenziale
storico. In aumento anche le varietà protette (club), mentre le varietà tradizionali
mostrano un calo generalizzato. In particolare, la Red Delicious registra una
flessione del 21%, attestandosi a 156.366 tonnellate: si tratta del livello più
basso mai registrato per questa varietà. Sono previste riduzioni significative
anche per la Gala (-7%) e per la Granny Smith (-16% rispetto al 2024). La Fuji
perde terreno rispetto allo scorso anno (-3%), con una produzione stimata di
157.488 tonnellate. La Cripps Pink registra un aumento del 3% sul 2024,
superando le 130.000 tonnellate e segnando un nuovo record produttivo. Anche le
altre varietà club confermano la loro crescita, con una produzione complessiva
superiore alle 300.000 tonnellate, in aumento del 10% rispetto allo scorso
anno. Dal punto di vista qualitativo, l’andamento climatico in
Trentino-Alto Adige è stato nel complesso favorevole, fatta eccezione per
alcune aree del Trentino colpite da episodi di grandine. Le condizioni
meteorologiche, generalmente fresche e regolari, hanno favorito un buon
sviluppo delle caratteristiche organolettiche dei frutti, in linea con quanto
osservato nel 2024. Anche il periodo di raccolta si è svolto in modo regolare,
sia rispetto alla media che all’annata precedente. In Piemonte si rilevano frutti di buon calibro e ottima
colorazione. Situazione diversa in Veneto, dove recenti eventi climatici
avversi, come grandinate e la presenza di ticchiolatura, hanno determinato una
riduzione dell’offerta per tutte le varietà, salvaguardando però la qualità per
la produzione presente. In Emilia-Romagna la produzione risulta nel complesso
buona, così come in Friuli-Venezia Giulia, dove calibro e colorazione sono
generalmente nella norma. Tuttavia, alcune zone del Friuli hanno sofferto da
piogge intense durante la fioritura e l’allegagione. Ad oggi, si stima che la quantità di mele destinate al mercato
del fresco sarà pari a 1.958.511 tonnellate, in leggero calo rispetto allo
scorso anno (-2%), ma sostanzialmente in linea con la media degli ultimi
quattro anni.
