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Insieme per Andrea Papi: ‘Orsi e lupi, la convivenza è insostenibile’

Davanti al Palazzo della Regione, volontari denunciano l’assenza di interventi da parte delle istituzioni: ‘Serve una svolta concreta’

Insieme per Andrea Papi: ‘Orsi e lupi, la convivenza è insostenibile’

TRENTO. Davanti al palazzo della Regione Trentino Alto Adige si è svolta ieri, 20 agosto 2025, la consueta conferenza stampa mensile del Comitato “Insieme per Andrea Papi”. L’incontro, organizzato dai volontari, ha avuto come obiettivo quello di dare voce alle oltre 36.000 cittadine e cittadini trentini che, attraverso le consultazioni popolari, hanno espresso la loro preoccupazione per la presenza “sempre più problematica” di orsi e lupi nei territori abitati. Il Comitato chiede da tempo interventi concreti da parte delle istituzioni responsabili della sicurezza pubblica e della tutela degli interessi economici locali, ma, dicono, “le risposte tardano ad arrivare”.

Durante la conferenza sono intervenuti il presidente Pierantonio Cristoforetti, Franca Penasa – coordinatrice dell’attività scientifica – e Marco Bosetti, rappresentante delle Giudicarie. Cristoforetti ha sottolineato un importante cambiamento di posizione da parte del presidente del Parco Adamello Brenta, Walter Ferrazza, che nell’ultimo notiziario del Parco ha parlato di una “soglia massima tollerabile di orsi” e della necessità di considerare la “sostenibilità sociale” del progetto. Secondo Cristoforetti, si tratta di concetti che il Comitato porta avanti fin dall’aprile 2023, ma che finora non hanno trovato ascolto da parte della Provincia, né tantomeno dal presidente Fugatti, il quale non ha mai risposto alle sollecitazioni inviate.

Franca Penasa ha poi illustrato una richiesta formale inviata al presidente Fugatti e al Prefetto, relativa alla morte di un turista ritrovato in un dirupo nel Comune di Pellizzano.

Il Comitato chiede se siano stati effettuati accertamenti sulla presenza di orsi nell’area e sulle cause del decesso. Penasa ha espresso un pensiero: “quando muore un orso, si attivano autopsie e indagini giudiziarie, mentre quando muore una persona in circostanze poco chiare, sembra che nessuno se ne occupi”. Anche questa lettera, come le precedenti, è rimasta senza risposta, ha spiegato Penasa.

Nel corso dell’incontro sono stati citati numerosi episodi recenti che alimentano la preoccupazione della popolazione. A Monte Terlago, un orso ha causato danni significativi a un vigneto DOC, compromettendo la produzione di qualità. Il pastore Fabio Delpero ha deciso di abbandonare la malga, dichiarando che dal 2009 non c’è più stata pace e che “pare di essere in guerra”. A Tione, un cane è stato aggredito e ferito da un orso, sollevando interrogativi sul diritto degli animali domestici a vivere in sicurezza. A Covelo, un’orsa è stata avvistata lungo un sentiero frequentato, mentre in località Laghestello si è verificata la predazione di un capriolo in un meleto.

La strada della Valle dei Laghi è stata oggetto di installazioni di termocamere per monitorare la fauna, con costi continui a carico della collettività.

A Terlago, un pollaio è stato devastato: su undici galline, nove sono state sbranate da un orso. La forestale, interpellata per ottenere un contributo per la recinzione della proprietà, ha risposto che l’area è troppo grande e che il contributo può essere accordato solo per il recinto delle galline. Sempre a Terlago, nella zona del lago, un amatore di razze particolari ha trovato 32 galline e 2 galletti predati.

Il Comitato ha evidenziato come la frequentazione della montagna sia cambiata: molte persone si limitano ai luoghi affollati, mentre i sentieri più isolati restano deserti. Una situazione che difficilmente può essere definita “convivenza” con la fauna selvatica.

Infine, Marco Bosetti ha annunciato che nei Comuni delle Giudicarie si terrà una consultazione popolare dal 15 al 21 settembre 2025.

 

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