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Val di Non fuori dalla Giunta del CAL: Biada chiede una rappresentanza autorevole

Il consigliere provinciale denuncia l’assenza della valle nei luoghi decisionali e lancia un appello al presidente Cereghini

Val di Non fuori dalla Giunta del CAL: Biada chiede una rappresentanza autorevole

TRENTO. La Val di Non resta fuori dalla nuova Giunta del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL), e la protesta non tarda ad arrivare. A farsi portavoce del malcontento è il consigliere provinciale Daniele Biada, presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che in una nota esprime forte preoccupazione per la mancata rappresentanza della valle all’interno dell’organo esecutivo.

Biada, che ha ricoperto ruoli sia nel Consiglio che nella Giunta per quasi due mandati, sottolinea il rischio che il Consiglio venga svuotato di potere quando la Giunta ne rappresenta più della metà dei membri. “In queste condizioni – scrive – le decisioni rischiano di essere prese esclusivamente all’interno della Giunta, relegando il Consiglio a un ruolo consultivo”.

Il consigliere evidenzia il peso specifico della Val di Non all’interno del Trentino: 7% della popolazione provinciale, quasi il 10% della superficie, 23 Comuni e una forte identità storica e culturale.

“Ha un’estensione oltre dieci volte superiore a quella della seconda città del Trentino, pur avendo quasi lo stesso numero di abitanti”, sottolinea Biada.

Ma è soprattutto il dato economico a colpire: la valle ospita quasi un quarto delle aziende dell’intera provincia, operando in settori industriali, agricoli e innovativi. “Un dato che parla da sé – afferma – e che dimostra quanto questa valle incida sullo sviluppo dell’intera provincia”.

Secondo Biada, la delusione è palpabile anche tra gli amministratori locali.

Diversi sindaci ed esponenti politici della Val di Non hanno espresso pubblicamente il loro disappunto sulla stampa locale, chiedendo una maggiore partecipazione nei luoghi decisionali.

L’appello al presidente del CAL Biada si rivolge direttamente al nuovo presidente del CAL, Michele Cereghini, auspicando un confronto con i sindaci della valle. Per Biada, non si tratta di una rivendicazione territoriale fine a sé stessa, ma di una necessità istituzionale. 

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