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L’impegno civile delle storiche e degli storici

Al centro della Settimana di studio internazionale FBK-ISIG

L’impegno civile delle storiche e degli storici

TRENTO. Sarà dedicata all’impegno civile delle storiche e degli storici l’edizione 2025 della “S  ettimana di Studio  ”, il principale evento scientifico organizzato annualmente dall’Istituto Storico Italo-Germanico (FBK-ISIG  ) della Fondazione Bruno Kessler di Trento.  Oltre alla conferenza internazionale, in programma dal 3 al 5 settembre, a cui parteciperanno affermati studiosi e studiose del settore, giovedì 4 settembre alle 18, nella sede FBK di via Santa Croce 77, si terrà un evento pubblico intitolato “Gli storici e le storiche oggi  ”, in cui interverranno Marco Armiero (Institut d’Història de la Ciència – Universitat Autonoma de Barcelona & ICREA, Institució Catalana de Recerca i Estudis Avançats), Giorgio Caravale (Università Roma Tre), Marco De Nicolò (Università di Cassino), Filippo Focardi (Università di Padova) e Raffaella Sarti (Università di Urbino Carlo Bo). 

In questa occasione il direttore FBK-ISIG Massimo Rospocher   presenterà con Francesco Collotti la biblioteca e l’archivio di Enzo Collotti - uno dei più importanti storici del Novecento - donati all’Istituto Storico Italo-Germanico FBK e sarà possibile visitare una mostra bibliografica e documentaria sul tema (che rimarrà aperta al pubblico per due settimane) a cura della Biblioteca FBK  .

L’evento di giovedì sera si svolgerà in lingua italiana, mentre le sessioni scientifiche in programma durante la settimana saranno in lingua inglese e incentrate in particolare su come storici e storiche, dal 1945 in Europa, hanno saputo coniugare il proprio mestiere con l’impegno in campo civile, sociale e politico.

“Saper leggere il passato”, spiegano le ricercatrici FBK-ISIG Cecilia NubolaCamilla Tenaglia e Laura Di Fabio nel Comitato Scientifico della Settimana di Studio, “significa fornire una mappa per orientarsi nel presente.

Le storiche e gli storici in ogni periodo e in ogni società si sono trovati di fronte a una scelta allo stesso tempo morale e politica: essere coscienza critica oppure fornire supporto al potere (qualunque esso fosse). Oppure, ancora, chiudersi all’interno delle tranquille e tranquillizzanti mura dell’Accademia e del proprio sapere specialistico, evitando le battaglie e i problemi, là fuori, nella società. Si tratta, ieri come oggi, di scegliere. Crediamo che gli storici e le storiche di oggi debbano, se non l’hanno già fatto, impegnarsi, vale a dire uscire dall’isolamento per portare il loro sapere, le loro competenze, la loro professionalità nei vari ambiti della società, con umiltà (consapevoli di non possedere la verità), in atteggiamento di dialogo e di ascolto, ma anche con la determinazione che deriva dalla consapevolezza di avere una professione, un metodo ed esperienze di ricerca; in altre parole un “sapere specifico” da condividere e divulgare.

Importante è il messaggio di cui siamo portatori: la storiografia. Altrettanto importante sono le modalità di comunicazione. La storia e il “racconto della storia” (la storiografia) devono partire dalle Università e dagli Istituti di Ricerca, dagli archivi e dalle biblioteche specialistiche, lì dove costruiamo il nostro sapere, ma trovare spazi di comunicazione efficace nelle scuole di ogni ordine e grado, nei media, sui social, nelle biblioteche pubbliche. La storiografia deve divenire sempre più convintamente public history”.

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