TRENTO. Un ospedale più moderno, nuove tecnologie
diagnostiche, un modello di emergenza-urgenza più efficiente e servizi
territoriali rafforzati. Sono queste le principali novità illustrate oggi a
Riva del Garda dall’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, che ha
incontrato il presidente della Comunità Alto Garda e Ledro, Giuliano Marocchi,
e i sindaci del territorio. “Stiamo investendo risorse importanti, sulla base
delle esigenze concrete della comunità locale e delle caratteristiche del
territorio, che vive una forte stagionalità e necessita di risposte efficaci e
innovative” ha evidenziato l’assessore Tonina, assumendosi l’impegno di
garantire la piena funzionalità dell’ospedale di Arco, restituendo un servizio
importante a cittadini e ospiti. “In vista della prossima approvazione del
disegno di legge sull’Azienda sanitaria universitaria integrata (Asuit) – ha
aggiunto l’esponente della Giunta –, l’ospedale di Arco e le altre strutture
ospedaliere territoriali saranno sempre più centrali. In particolare, quella di
Arco assumerà un ruolo maggiore per le eccellenze che la caratterizzano”.
L’assessore Tonina ha inoltre spiegato come “con il nuovo modello di emergenza
e lo sviluppo delle Case di comunità, pilastro per la gestione dei servizi
territoriali, garantiremo un sistema sanitario più vicino alle persone, capace
di affrontare i picchi di bisogno e garantire qualità ed efficienza in un’area
a forte vocazione turistica”. Parole di soddisfazione sono state espresse dal
presidente Marocchi, che ha evidenziato come l’Amministrazione provinciale stia
intervenendo con risorse importanti sull’ospedale, a garanzia della salute e
della sicurezza delle comunità locali.
La Casa di comunità, ha aggiunto il
presidente Marocchi, rappresenta un progetto sfida per l’intreccio di servizi
sanitari e socio-assistenziali che sarà chiamata ad accogliere: “Siamo a
disposizione per trovare assieme soluzioni che diano risposte al territorio con
un servizio di medicina generale garantito 7 giorni a settimana, 24 ore al
giorno”. Nel corso dell’incontro, ampio spazio è stato dedicato
agli interventi di riqualificazione dei padiglioni A e B presso l'ospedale di
Arco, finanziati con 10 milioni di euro del Piano nazionale complementare al
Pnrr, che consentiranno la demolizione e la ricostruzione del padiglione A e la
riqualificazione sismica del padiglione B entro fine 2026. Ulteriori risorse
del bilancio provinciale verranno messe a disposizione – a partire dal prossimo
assestamento di bilancio - per i lavori necessari all’inserimento delle diverse
funzioni sanitarie e delocalizzare ulteriori servizi nei nuovo edifici.
Grazie all’introduzione di un mezzo di soccorso di base operativo
dalle 8 alle 20, sarà possibile garantire un’équipe completa di quattro
operatori negli interventi più complessi e una maggiore disponibilità
dell’infermiere su un numero più ampio di soccorsi. Dal 2026, per la stagione
estiva, è previsto inoltre l’avvio di un mezzo di soccorso avanzato diurno, che
porterà a due i mezzi con infermiere disponibili contemporaneamente. Per rendere
possibile questo potenziamento sono già stati assunti 9 operatori tecnici
dell’assistenza sanitaria e 3 infermieri.
Entro novembre 2025 sarà operativa la nuova Tac, mentre entro dicembre sarà
attivato il nuovo apparecchio radiologico telecomandato, senza interruzioni dei
servizi grazie a un’organizzazione mirata che prevede l’utilizzo temporaneo di
mezzi mobili e la collocazione delle nuove tecnologie in spazi alternativi.
L’impegno è inoltre di concludere entro l’anno i lavori per l’avvio del nuovo
robot ortopedico.
L’assessore ha parlato anche del nuovo modello di auto sanitaria, attivo da
novembre.
Durante l’incontro si è parlato anche del recente avvio del Centro crisi per
adolescenti, che si affianca al rafforzamento dei servizi di neuropsichiatria
infantile. Dall’8 settembre la dottoressa Alessandra Filippi torna a operare
sul territorio, dopo essere stata temporaneamente trasferita per l’attivazione
del nuovo centro. Una notizia accolta positivamente dal presidente Marocchi.
Guardando infine alle Case di comunità – destinate a diventare un punto di
riferimento fondamentale per la medicina di prossimità e la presa in carico
integrata dei pazienti – nell’ambito della programmazione del Pnrr, dopo vari
approfondimenti è stata identificata e comunicata al Ministero la sede di Riva
del Garda (Incompiuta), in quanto già dotata di molte delle funzioni previste
dal Dm 77 per le Case di comunità.
Salute & Benessere
Ospedale di Arco, piena funzionalità entro tre anni
L’annuncio alla Comunità Alto Garda e Ledro e ai Comuni
