Sono oltre mille i chilometri di sentieri che solcano i monti del
Parco Naturale Adamello Brenta. Sono stati tracciati con ingegno dagli uomini nel
corso dei secoli per raggiungere il legname, gli alpeggi, le zone di caccia, i valichi
commerciali o i campi di battaglia ed oggi costituiscono un patrimonio anche a
disposizione degli escursionisti. Proprio con l"intenzione di valorizzare gli
aspetti culturali e naturali della sentieristica, dal 2015 l"Ufficio
Tecnico-ambientale del Parco sta curando in modo più sistematico la gestione
della segnaletica, formando delle professionalità interne e avvalendosi di nuove
tecnologie. Ingranaggi fondamentali per favorire un continuo miglioramento del
decoro dell"area protetta, sono state anche le segnalazioni provenienti dagli
stessi escursionisti che si sono preoccupati di comunicare al Parco la presenza
di cartelli in cattivo stato.
L"inizio di questa svolta può essere fatto coincidere con la
produzione della segnaletica nell"intera area di Sant"Antonio di Mavignola
eseguita nel 2015 su richiesta della Pro loco G.S. Mavignola. Un secondo grande
passo è stato compiuto grazie alla collaborazione, che prosegue tuttora, con
l"Associazione "Amici dei sentieri di Campiglio" che, sempre nel 2015, ha
coinvolto il Parco ed altri enti in un bel progetto di recupero della
sentieristica nella conca di Madonna di Campiglio.
Sono poi seguiti interventi
sul Sentiero delle Cascate in Val Genova, lungo il sentiero Mjr. Anton Malina a
Fontanabona sempre in Val Genova, sul Sentiero
dell'osservatorio di Monte Stavel, nella media Val Nambrone, lungo il Sentiero
delle Glare in Val di Tovel, lungo il tracciato del Dolomiti Brenta Bike e,
infine, su alcuni sentieri della Val d"Algone. I nuovi cartelli sono realizzati con materiale riciclato MEG
all"80%, particolarmente resistente agli agenti atmosferici e agli urti. Sono stati
esteticamente progettati per essere accostati in modo uniforme con quelli bianchi
e rossi con scritte nere dei sentieri SAT e il calcolo dei tempi di percorrenza
indicati ha seguito principalmente il metodo CAI-SAT. Proprio per ricercare questa
coerenza, Rudy Cozzini e Giuseppe Alberti,
che si occupano di sentieristica e segnaletica nel Parco, hanno potuto appoggiarsi
sull"esperienza del presidente della Commissione Sentieri della SAT, Tarcisio Deflorian. Particolare
attenzione è stata data anche alla
toponomastica locale, attenendosi per quanto possibile ai criteri e ai
contenuti del Dizionario toponomastico trentino.
Notevoli sono anche i risultati conseguiti in termini di mappatura
informatica. Dai tempi del censimento delle
opere campali della Grande Guerra, condotto dai Guardiaparco tra il 2008 e il
2013, il Parco implementa con dati geografici un sistema di archiviazione informatico basato sul GIS. I
siti di posa della segnaletica aggiunti a questo sistema negli ultimi cinque
anni di sopralluoghi e rilievi GPS, tutti catalogati con tipo di palo, tipo di
cartello e fotografia identificativa, sono 2.643. Un secondo blocco di intervento sarà ora il posizionamento di 400
nuovi cartelli per integrare la segnaletica di confinazione dell"area protetta in
corrispondenza di tutti i punti di ingresso, siano essi sentieri o strade. Per
la prima volta, saranno anche evidenziati i confini delle riserve interne, individuate
nel Piano di Parco, a ricordare i vari gradi di tutela esistenti ai
frequentatori e di supporto a chi svolge servizio di vigilanza.
