VAL DI SOLE. "C"è un deficit di politica. Non possono
decidere i tecnici". Anche l"ex Governatore della Provincia, e oggi consigliere
provinciale di Azione, Ugo Rossi interviene sulla questione della
riattivazione delle discariche di Monclassico e di Imer, così come annunciato dal
vicepresidente provinciale Mario Tonina. Lo fa anche in difesa del suo operato
visto che, spiega, si è sentito chiamato in causa dall"amministrazione
provinciale che ha fatto tale scelta. "Non è accettabile da chi ci
governa da tre anni che si prendano queste decisioni, prima sull"acqua e poi
sulla gestione dei rifiuti, senza che siano accompagnate da spiegazioni esaustive
"“ commenta l"ex presidente -. Così come non è accettabile colpevolizzare gli
altri. Chi governa ci spieghi quali sono, e se eventualmente ci sono le alternative
e perché si è valutato di riaprire le discariche, se sono state esplorate
strade diverse".
Rossi ricorda come la Giunta da lui guidata avesse preso in esame il tema dei rifiuti e come nel 2017 fosse nato un accordo con la Provincia di Bolzano della durata di 5 anni più 5. "Avevamo concordato "“ evidenzia infatti "“ che fino al 2027 avremmo conferito all"inceneritore bolzanino fino a 25.000 tonnellate di rifiuto solido urbano non riciclabile, Bolzano invece avrebbe portato l"umido al biodigestore di Cadino.
Ora, ci spieghino perché la quantità di rifiuti conferiti alla struttura è stata ridotta invece che aumentata. Perché, anziché limitarsi all"ambito provinciale, non si è deciso di affrontare la questione della gestione dei rifiuti guardando anche alle regioni vicine, oltre che a Bolzano, anche al Veneto e alla Lombardia in un"ottica di sinergia? I piani c"erano, certo bisogna leggerli e conoscerli "“ aggiunge ancora Rossi -. Nascevano da ragionamenti più ampi che riguardavano temi come i passi dolomitici, l"A22, Mediocredito e altro. I rapporti vanno coltivati. Mi chiedo perché la situazione è cambiata. Davvero non ci sono alternative alla riapertura di queste discariche? E se non ci sono, perché non ci sono? È una questione di costi? Le questioni vanno spiegate.
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Rossi, infine, confuta anche l"affermazione, ripetuta da più parti, che la chiusura di una discarica si possa attuare solo quando questa sia riempita completamente. "Mi risulta che ad Arco la discarica sia è stata chiusa eppure non era piena "“ conclude infatti -. Chiudere un sito di questo tipo significa fare investimenti per bonificarlo, piantumare e gestire i residui e la sicurezza, ma si tratta di una decisione politica".
