BRESCIA. Non piace a Legambiente il progetto di ampliamento del demanio sciabile del Passo del Tonale, promosso dal Comune di Ponte di Legno e finanziato dalla Regione Lombardia (Qui l'articolo). Gli interventi, spiega l"associazione di protezione ambientale lombarda, si trovano "all"interno del territorio del Parco dell"Adamello, proprio nel punto in cui questo si collega con l"area protetta più grande delle Alpi: il Parco dello Stelvio". L"associazione evidenzia come "le opere comporteranno estesi diboscamenti e il probabile danneggiamento delle trincee della prima guerra mondiale, classificate di interesse archeologico, conseguenza dello sbancamento per collocare le stazioni della cabinovia e la movimentazione di migliaia di metri cubi di terre e rocce in una zona di rischio valanghe a elevata o molto elevata pericolosità ".
"In
tempi di variazioni climatiche così impressionanti dove per primi i ghiacciai
non vengono risparmiati dalle alte temperature, si ipotizzano nuovi impianti
sciistici, per assecondare un turismo che lascia per gran parte dell"anno
luoghi anonimi e paesaggi deturpati "“ ha commentato Barbara Meggetto,
presidente di Legambiente Lombardia "“.
Una situazione resa ancora più
anacronistica se si pensa che tutto ciò potrebbe avvenire per realizzare nuove
piste a medio-bassa quota e per di più esposte a sud. Anziché tutelare
territori fragili, si fa di tutto per sfruttarne ogni centimetro sapendo che
nei prossimi anni quelle piste saranno sempre meno utilizzabili e, in ogni
caso, dovranno essere innevate artificialmente, con alti sprechi di energia e
acqua". Anche il Circolo Legambiente Vallecamonica ha avuto modo di esprimere
la propria contrarietà ai nuovi impianti.
"Stiamo lavorando con il Comitato MTO2694
che per primo ha sollevato il problema "“ ha evidenziato il presidente del
circolo Livio Pelamatti -. L"impatto di queste opere deturperebbe
irrimediabilmente gli ecosistemi presenti, incidendo su aree protette da
tutelare. Chiediamo al Comune di Ponte di Legno e a Regione Lombardia di
pensare a un diverso sviluppo della montagna, allocando le risorse pubbliche su
interventi davvero prioritari per qualificare l"economia e l"ambiente della
valle».
