TRENTO. Su oltre un milione di dosi di vaccini anti Covid-19 somministrate in Trentino, sono state segnalate 1726 reazioni avverse, con un tasso di segnalazione dello 0,17%.
Di queste, l"83% si riferisce a reazioni non gravi, come dolore/gonfiore nel punto dell"iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari etc. È quanto emerge dal Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti Covid-19 pubblicato dal Centro provinciale di farmacovigilanza trentino, in linea con quanto fatto a livello nazionale da AIFA, l"Agenzia Italiana del Farmaco. I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa arrivate al Centro provinciale e inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) nell"anno di campagna vaccinale dal 27 dicembre 2020 al 26 dicembre 2021 per i quattro vaccini utilizzati durante la campagna. Il report analizza le segnalazioni arrivate al Centro, confrontandole con i dati nazionali del Rapporto annuale AIFA. Il Centro provinciale di farmacovigilanza ha pubblicato dall"inizio della campagna vaccinale anche dei report mensili pubblicati sul sito VaccinarSì in Trentino.
Va detto con chiarezza che si parla di segnalazioni di farmacovigilanza e non di effetti collaterali accertati. Una segnalazione non implica necessariamente, né stabilisce in sé, una causalità tra vaccino ed evento, ma rappresenta un sospetto che richiede ulteriori approfondimenti, attraverso un processo definito tecnicamente «analisi del segnale». È importante ricordare anche che l"associazione temporale fra una vaccinazione e un evento è un criterio necessario ma non sufficiente a stabilire che quel dato evento sia causato da quella data vaccinazione. Le segnalazioni analizzate in questo report provengono per il 66% da medici, per il 22% dai cittadini e per l"1% dai farmacisti.
Tasso di segnalazione e distribuzione per età e sesso Con un tasso di segnalazione dello 0,17% il Trentino si colloca al terzo posto tra le Regioni/Province autonome italiane per tasso di segnalazione, a testimonianza del buon funzionamento del sistema di farmacovigilanza locale e della elevata sensibilità dei professionisti e dei cittadini sul tema della sicurezza dei vaccini. Sia in Trentino sia a livello nazionale, Comirnaty/Pfizer è stato il vaccino più utilizzato (70% circa delle dosi), seguito da Spikevax/Moderna (18,3%), Vaxzevria/Astrazeneca (11,2%) e Janssen (1,4%). Per tutti i vaccini il tasso di segnalazione è più elevato con la prima dose, rispetto a quelle successive. Questa differenza è particolarmente evidente con Astrazeneca. In generale, i vaccini a vettore virale presentano un tasso di segnalazione più elevato di quelli a mRNA. Il tasso di segnalazione è più che doppio tra le donne rispetto ai maschi, indipendentemente dal tipo di vaccino. Questa differenza è particolarmente evidente nelle fasce di età centrali (20-59 anni), alle quali si riferiscono la maggior parte delle segnalazioni.
Classificazione degli eventi
e distribuzione per gravità Il sistema di farmacovigilanza europeo prevede la
classificazione delle segnalazioni in base alla gravità : vengono definite gravi le reazioni a cui
segue un decesso, quelle che mettono in pericolo la vita del soggetto, che
causano un"invalidità grave o permanente, che provocano o prolungano il
ricovero ospedaliero, che provocano anomalie congenite e/o difetti alla
nascita.
Sono inoltre classificati come gravi gli eventi «clinicamente
rilevanti», riportati in una lista aggiornata periodicamente dall"Agenzia
europea dei medicinali. Per esclusione, tutte le altre reazioni sono
classificate come non gravi. A
livello nazionale, le reazioni gravi hanno rappresentato circa il 16% delle
segnalazioni, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata e
dal ruolo causale della vaccinazione; in Trentino, si riscontra una quota
analoga di reazioni gravi (17%). Quasi il 5% delle segnalazioni a livello
nazionale (quasi il 6% in Trentino) riporta l"ospedalizzazione. Il report trentino è arricchito da un"ulteriore
classificazione (in linea con quanto fatto dall"Uoc di Immunologia dell"Azienda
ospedaliera universitaria integrata di Verona) che suddivide le segnalazioni in
tre livelli di gravità : lievi (moderata
entità ), rilevanti (clinicamente
significative ma con una risoluzione spontanea o avvenuta in poche ore o
qualche giorno in seguito a terapia), oppure gravi (manifestazioni
cliniche che richiedono trattamento medico prolungato, ricovero motivato in
ambiente ospedaliero, casi di interessamento neurologico, riscontro di postumi
permanenti, anomalie congenite e patologie neonatali, casi con pericolo di vita
e decessi). I vaccini a
vettore virale presentano un tasso di segnalazioni rilevanti o gravi maggiore,
rispetto ai vaccini a mRNA. La quasi totalità degli eventi rilevanti o gravi
associati ad Astrazeneca è avvenuta dopo la prima dose. Reazioni gravi o rilevanti In Trentino, così come a livello nazionale, sono stati
segnalati decessi dopo la vaccinazione. In questi casi, il Centro di
farmacovigilanza locale acquisisce una relazione clinica dettagliata,
contenente i dati anamnestici e le eventuali terapie assunte. Dei nove casi segnalati in Trentino, sei
riguardano uomini; l"età media è di 85 anni (intervallo: 68-99) e la media del
tempo intercorrente tra la somministrazione e il decesso è di 41 giorni
(intervallo: 5-195 giorni). Nessun caso è correlabile con la vaccinazione: in
tre casi il decesso è avvenuto oltre 50 giorni dopo la vaccinazione, in due
casi i pazienti sono deceduti per polmonite interstiziale da Covid-19, avendo
contratto l"infezione immediatamente dopo la prima dose, quando la protezione
vaccinale era ancora insufficiente, mentre negli ultimi quattro il decesso era
attribuibile ad altre cause. L"Aifa, a seguito di un"analisi su tutti i casi di
decesso segnalati a livello nazionale, ha concluso che nella popolazione
vaccinata i decessi osservati sono inferiori a quelli attesi in una popolazione
simile ma non vaccinata. Come si può osservare dai dati del report, una parte
consistente degli eventi rilevanti è rappresentata dalla iperpiressia (temperatura
corporea superiore a 39°C).
Le parestesie rappresentano
gli eventi rilevanti più segnalati per Pfizer. Anche a livello nazionale,
rientrano tra gli eventi avversi neurologici più frequentemente segnalati per
tutti i vaccini, anche se non sempre rappresentano un sintomo neurologico;
possono infatti essere causate anche da problemi circolatori, possono rientrare
tra i sintomi dell"anafilassi o avere una causa psicogena. Le parestesie
comprendono diverse tipologie di sensazioni: formicolio, sensazione di
addormentamento, prurito, punture di spillo, bruciore. Queste sensazioni
compaiono improvvisamente, indipendentemente dagli stimoli, e possono persistere
per un tempo variabile. Si manifestano prevalentemente alle estremità , ma
possono includere anche altre parti del corpo ed interessare sia la cute, sia
le mucose. La scheda tecnica di Pfizer è stata aggiornata, successivamente alla
commercializzazione, per includere le parestesie/disestesie. La paralisi acuta del nervo
facciale si manifesta come debolezza o paralisi dei
muscoli del viso. È stata osservata con tutti i vaccini per il Covid-19, sia
durante la sperimentazione clinica sia dopo la commercializzazione ed è
riportata nella scheda tecnica di Pfizer, Moderna e Astrazeneca come effetto
indesiderato raro (frequenza ≥1/10.000 e < 1/1.000). Le miocarditi e
le pericarditi sono malattie
infiammatorie che interessano, rispettivamente, il muscolo cardiaco (miocardio)
e la membrana che lo riveste (pericardio). Sono frequentemente associate ad una
causa infettiva (accertata o presunta), compresa l"infezione da coronavirus:
dal 12% al 20% dei pazienti ospedalizzati per Covid-19 presentano un"evidenza
di danno cardiaco. Questi eventi erano quindi stati inseriti nella lista
prioritaria degli «eventi avversi di particolare interesse» da monitorare per i
vaccini per il Covid-19. Già nell"aprile 2021 il Comitato di valutazione dei
rischi per la farmacovigilanza (PRAC) dell"EMA aveva iniziato una valutazione
dei casi di miocardite e pericardite segnalati dopo la commercializzazione dei
vaccini a mRNA e a luglio aveva confermato una possibile associazione,
inserendo questi eventi nelle schede tecniche di Pfizer e di Moderna e
pubblicando una Nota informativa specifica. Successivamente, due studi
epidemiologici europei hanno permesso di definire la frequenza di questi
eventi, stimata in 1 caso ogni 10.000 persone vaccinate. I nuovi studi hanno
confermato che il rischio è più elevato nei giovani maschi, che miocardite e
pericardite possono svilupparsi entro pochi giorni dalla vaccinazione, ma
principalmente entro 14 giorni e che sono più frequenti dopo la seconda dose di
vaccino. Si sottolinea tuttavia che l"incidenza di miocarditi e pericarditi
post vaccinazione è inferiore al rischio associato all"infezione da Covid-19,
stimato in circa 4,5 casi ogni 10.000 persone infettate.
