CAVARENO. Forse una costante e abbondante presenza dei piccoli roditori (sórsi, ovvero sorci, topi) ha dato questo simpatico soprannome agli abitanti del paese turistico dell'Alta Anaunia: ma certo è che si tratta di uno dei pochi che possono vantare una nobile e plurisecolare certificazione artistica.
Nel 1768 un giovane Giovanni Battista Lampi
(1751-1830) celebre pittore nelle corti d'Europa, realizzò una propria opera
per la chiesa di Santa Maria Maddalena, i pannelli del pulpito.
Oltre ai santi
Maria Maddalena, Antonio da Padova e Giovanni Evangelista, l'artista dipinse su
un quarto pannello un grande vaso di fiori molto particolare, dal quale, sul
lato sinistro, faceva capolino un sorcio. Lampi raffigurò infatti San Giovanni Evangelista
che scriveva con la mano sinistra, cercò poi di correggere la svista ponendo
nella stessa mano il calamaio.
I cavarenesi non risparmiarono al giovane
artista divertiti e ironici commenti, il Lampi se ne prese allegra vendetta
aggiungendo un topolino che spunta da dietro il piedistallo del vaso di fiori,
rinfrescando così il nomignolo "sórsi" che da tempo immemorabile è attribuito
ai cavarenesi.
