DIMARO. Un curioso soprannome, che troviamo nella ballata popolare scritta dal poeta Geremia Graifenberg, intitolata "La féra de Sanmaté"; in essa lo scrittore elenca alcuni paesi della Valle di Sole con i loro rispettivi soprannomi, e di Dimaro dice: "Porcietà zi da Dimar che i se spléuda dria "l disnar", facendo pensare al "galateo" di questi abitanti.
Non è così per Quirino Bezzi, che dà all""animalesco" soprannome un significato riguardante il sesso e le abitudini dei paesani, per l"appunto paragonate a quelle dei maiali.
Questa è la spiegazione più plausibile, che
introduce un singolare aneddoto riguardante un parroco, che, si dice, nella sua
ultima Messa a Dimaro pronunciò la seguente frase: "Quando morirò il Signore mi
domanderà conto delle mie pecorelle dimaresi e dirà : Prete Pietro, cosa hai
fatto delle mie pecorelle? Ed io muto.
E allora il Signore tornerà a chiedere:
Prete Pietro, cosa hai fatto delle mie pecorelle? Ed allora io dovrò pur
rispondere e dirò: Signore, porchiéti m"avè dat, porchiéti ve lasso!" A Carciato, paese al di là del corso del Meledrio, abbiamo i "brigoloti".
Forse qualcuno potrà darci qualche indicazione su quale tipo di "brigoloti" si possa trattare!
