Il secondo dei soprannomi fa riferimento al cappotto, assolutamente necessario in luoghi dal clima invernale particolarmente rigido; il primo invece prende in giro bonariamente una presunta scarsa perspicacia. Il termine è interessante: è voce solandra, nonesa e trentina, ma la troviamo anche più lontano, nel tirolese (tottl), nell'emiliano (todna) e nel pistoiese (tottaro); le parole "tòto" e "tòta" indicano anche, in modo più generale, il ragazzino/a.